Tgr, la sfilata
degli ufficiali

DA UN LOCKDOWN all’altro. E al tg Rai della Campania (guidato da Antonello Perillo, con vicario Gianfranco Coppola) torna la sfilata quotidiana delle divise: carabinieri, poliziotti, finanzieri - ma ci sarà spazio anche per gli ex Forestali e la Penitenziaria - che raccontano, di fronte a giornalisti estasiati e adoranti le loro gesta nell'applicazione rigida delle restrizioni anti-Covid.
Il tgr del 16 novembre, secondo giorno di lockdown, edizione delle 14, invia Francesca Ghidini a intervistare in diretta, fin dentro la caserma Pastrengo, il generale Canio Giuseppe La Gala, comandante provinciale dei carabinieri, su “la macchina dei controlli, che ora è

più complessa”, e porta a casa la notizia freschissima dell’arresto in flagranza di un ragazzo (“accompagnato dalla mamma”, precisa La Gala) che non indossava la mascherina.
Anna Testa presidia via Marina insieme alla

Ciro Esposito e Canio Giuseppe La Gala

polizia municipale, con tre auto e una moto messe di traverso per le telecamere. Spunta, questa volta in abiti civili, il comandante Ciro Esposito, un habitué del tgr, alla quarta intervista in tre giorni, alla ennesima in un mese. “Quali sono le regole, comandante? L’autodichiarazione, è fondamentale?”, chiede ansiosa la Testa. “È fondamentale - conferma Esposito – perché ci dà la possibilità di verificare se lo spostamento era giustificato”. Quello che la Testa si guarda bene dal riferire al pubblico è che l’autocertificazione (e non autodichiarazione) non è obbligatoria. In caso di controlli, infatti, si può dichiarare alle forze dell’ordine la ragione della propria presenza in strada, che sarà eventualmente verbalizzata e verificata. Nell’edizione delle 19,35 compare la Guardia di finanza, ancora con Francesca Ghidini, che si spinge a Giugliano per intervistare il tenente colonnello Antonio Vernillo che annuncia un sequestro di mascherine ed assicura che la città è “sotto controllo”. Nello stesso tg a grande richiesta viene replicata l’intervista-scoop con La Gala. Se ne occupa Adriano Albano. E siamo a quattro, ma è solo il secondo giorno del lockdown.
La Napoli reale vorrebbe chiedere alle divise che sfilano ogni giorno al tgr e che guadagnano foto e titoli sui giornali perché gli stessi controlli e lo stesso spiegamento di forze non si vede contro la criminalità, perché i droni, utilizzati per stanare i pensionati che “si assembravano” a Scampia davanti all’ufficio postale per ritirare la pensione, non si usano contro gli spacciatori di droga, perché i posti di blocco a ogni piazza non

Adriano Albano, Francesca Ghidini e Anna Testa

ci sono gli altri giorni.
Domenica 15 novembre alle 18, una piazza Trieste e Trento vuota e triste, con il Gambrinus chiuso, era presidiata da una pattuglia di carabinieri e una

della polizia municipale, a trenta metri di distanza l’una dall’altra; una via Toledo deserta era perlustrata da due auto della Municipale con i lampeggianti accesi. In una domenica normale ambulanti di merce contraffatta, venditori di calzini e pataccari lavorano indisturbati, mentre davanti alla prefettura operano i parcheggiatori abusivi. In via Duomo una pattuglia di militari dell’operazione “Strade sicure” armati di fucili presidiava, a bordo di una jeep, la cattedrale. A venti metri c’erano sei carabinieri. I loro colleghi intanto facevano un posto di blocco.
E se a generali, comandanti, colonnelli qualcuno facesse le domande che si fa la gente sugli autobus, per le strade, dall’altra parte dello schermo?

Massimo Dragoni