Jouakim ribadisce
le accuse al pretore

la Repubblica - Giovedì, 3 ottobre 1985 - pagina 12
dal nostro corrispondente

Sequestrati al Comune di Torre Annunziata
i documenti relativi a un appalto
SIANI, C' È UNA PISTA POLITICA
Si scava in un affare da 80 miliardi Dubbi sulla regolarità del "piano di recupero" del centro storico della cittadina. Forse identificato il secondo assassino. Il sostituto procuratore Di Persia interrogherà anche il pretore che aveva parlato con il cronista del "Mattino" dei rapporti amministrazione - camorra

NAPOLI (g.d'.a.) Le indagini sull' omicidio di Giancarlo Siani arrivano negli uffici del Comune di Torre Annunziata. I carabinieri - che non smentiscono nè confermano - hanno sequestrato l' intera documentazione relativa alla delibera del "piano di recupero" del centro storico della cittadina: un intervento urbanistico che avrebbe dovuto risanare il tristemente famoso "quadrilatero delle carceri", cuore antico e fatiscente di Torre Annunziata, quartier generale del clan di Valentino Gionta, teatro della strage di Sant' Alessandro, il 26 agosto dello scorso anno. Esiste, dunque, una relazione tra l' uccisione del cronista del "Mattino" e quel piano di risanamento che avrebbe messo in moto un affare da 80 miliardi? Gli inquirenti ripetono tutti monocordi: "Abbiamo bisogno di tempo e di lavoro per dare risposte certe". A dieci giorni dall' assassinio le indagini sono come sdoppiate. Da un lato, Squadra mobile e Criminalpol sono impegnate a dare un volto anche al secondo killer di Siani (forse già identificato) ricostruendone il "come" dell' omicidio. Le indagini - ieri gli investigatori "ottimisti" - stanno scandagliando il mondo della manovalanza del crimine di Torre Annunziata, i contatti che Alfonso Agnello, balordo di provincia e mercenario della 7,65, ha avuto in un vicino passato con la criminalità organizzata. Ma con quale banda? Sull' altro fronte i carabinieri sono al lavoro per rintracciare il filo che può sbrogliare l' intricata matassa dei "moventi". E qui - gli inquirenti lo confermano a mezza bocca - c' è una pista politico-amministrativa che porta direttamente le indagini nel vivo del grande affare della ricostruzione, oltre 200 miliardi per la sola Torre Annunziata. In questo solco gli investigatori riservano grande interesse all' iter amministrativo nel piano di recupero del "quadrilatero delle carceri". La delibera, nei suoi criteri generali, fu approvata all' unanimità dal consiglio comunale nella seduta del 27 aprile. Quando poi dai criteri si passò alla gestione operativa del progetto di risanamento, dall' opposizione comunista e da alcuni settori della maggioranza pentapartito affiorarono domande rimaste senza risposta. Chi costituiva la finanziaria romana che avrebbe dovuto progettare e soprintendere l' intero recupero? Chi avrebbe garantito i capitali privati previsti dall' intervento misto? Chi erano i soci della finanziaria e quali le loro quote di partecipazione? Al primo apparire dei dubbi la giunta ritirò precipitosamente la delibera la cui documentazione è ora al vaglio del magistrato. Amministrazione-camorra, dunque. Su questo connubio si sono accesi i riflettori. Martedì sera nel corso di un dibattito al "Circolo professionisti e artisti" Mino Jouakim, capo della redazione di Castellammare di Stabia del "Mattino", ha intanto confermato le accuse al pretore dirigente di Torre Annunziata Luigi Gargiulo già avanzate durante uno speciale del Tg1. "E' stato proprio Gargiulo - ha detto il giornalista - a sollecitare a Giancarlo un' inchiesta sui rapporti tra politici e camorristi. Gli disse: "Comincia tu, poi io aprirò un' inchiesta". Giancarlo ritornò in redazione e mi riferì la chiacchierata. Non se ne fece nulla, ovviamente. Il magistrato era Gargiulo e se aveva in mano qualche elemento utile toccava a lui tirarlo fuori". Il pretore ha preferito allontanarsi in fretta dopo una breve dichiarazione: "Questa è una assemblea politica. Come magistrato non posso parlare". Ma che il pretore possa sapere quali fossero le più recenti curiosità professionali di Siani ne è convinto anche il sostituto procuratore Felice Di Persia, responsabile delle indagini, che interrogherà formalmente Gargiulo nei prossimi giorni. Contro i silenzi dell' amministrazione comunale di Torre si è ieri invece scagliata la Cgil. In una conferenza stampa il segretario della Confederazione Michele Lanese ha replicato al sindaco Beniamino Verdezza, che commentando il malessere di Torre Annunziata non ha mai pronunciato la parola camorra. "L' ho fatto - si è giustificato il sindaco - per non gettare altro fango sulla città". "Eppure" ha detto Lanese "Verdezza dovrebbe ben sapere come la camorra non solo esiste, ma sta attaccando a fondo il Comune visto che lo stesso sindaco è minacciato dai camorristi".