Sansoni: lavorerò a un altro progetto

Caro Cozzolino,
Iustitia aveva scritto “nasce morto il nuovo sindacato” e uno dei quattro fondatori, Alessandro Sansoni (gli altri sono Armando Borriello, Marcello Curzio, Claudio Silvestri, ndr), ha voluto dimostrare che aveva ragione. Il 13 giugno indirizza ai cofondatori una mail per annunciare le sue dimissioni. Due i motivi alla base della scelta: “non sono stati raggiunti gli obiettivi”; vi preannuncio “sin d’ora il mio impegno in altre iniziative”.
E si becca repliche sferzanti da Silvestri e Borriello. “Non avevamo ancora aperto il conto in banca – scrive Silvestri - e già qualcuno sul territorio si stava organizzando mettendo insieme i giornalisti pubblicisti e qualche professionista, e non per la nostra associazione”. 
Ancora più duro Borriello: “prendo atto della tua scelta di lavorare a un altro progetto di sindacato di giornalisti campani fondato soprattutto sui colleghi pubblicisti guidato da Mimmo Falco che persegue suoi progetti al momento abbastanza opachi anche per lui”. E aggiunge: “Ora mi sono più chiare anche le tue "reticenze" mentre si lavorava per accelerare le iscrizioni”. Per concludere: “La mia più grande amarezza e delusione è vederti legato a carrozzoni guidati da personaggi improbabili che mentre giuravano fedeltà a ‘nobili ideali’ già tramavano a destabilizzare l'intera categoria”. Queste le lettere scritte dai fondatori.

Francesco Ingravallo

Cari amici,
considerato che allo stato, malgrado gli sforzi messi in campo allo scopo di costituire un nuovo sindacato, non sono stati raggiunti gli obiettivi che ci si era prefissati e in ragione della correttezza istituzionale che mi contraddistingue e che vi devo, ho deciso di rassegnare le dimissioni dall'incarico conferitomi nell'ambito del Sindacato Giornalisti della Campania, preannunciando sin da ora il mio impegno in altre iniziative che mi auguro possano ottenere rispondenza ed adesione da parte dei colleghi giornalisti. Cordialmente

Alessandro Sansoni

Caro Alessandro,
mi dispiace ricevere questa tua lettera che arriva subito dopo le dimissioni di Mimmo Falco dal consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Campania e dalla Fnsi. Quando, insieme, abbiamo partecipato alla fondazione del Sindacato giornalisti della Campania ho subito pensato che tu potessi rappresentare una risorsa importante per la categoria. Un giovane preparato e appassionato è quello che serve a un Sindacato che deve rinascere. 
Parli di obiettivi non centrati. Ti dico che non è così. Purtroppo non tutti hanno lavorato per costruire. Non avevamo ancora aperto il conto in banca e già qualcuno sul territorio si stava organizzando mettendo insieme i giornalisti pubblicisti e qualche professionista, e non per la nostra associazione. 
Se tutti avessimo messo lo stesso impegno in questa avventura, il risultato di cui parli sarebbe stato già raggiunto. Abbiamo ereditato un disastro che giustifica il muro di diffidenza di fronte al quale ci troviamo in questo momento. Ma è solo questione di tempo, sono convinto che il lavoro e l'impegno vero, quello speso per la causa, producono sempre qualcosa di buono. 
Ti dico di più, vista l'aria che tira, quella cinquantina di iscritti che abbiamo raggiunto sono un ottimo risultato e ripagano le notti passate a lavorare al Sindacato. Sono tutte persone che hanno deciso di metterci la faccia, senza pensare troppo agli uomini, alle correnti, al pallottoliere degli equilibri politici, ma solo per la voglia di ricostruire nel migliore dei modi. È questa volontà che continuerà ad animare questa impresa. Nonostante tutto. Chi vive di questo lavoro sa bene quanto ci sia da fare per costruire un sindacato rappresentativo, che sia al passo con la rivoluzione che ha travolto l'editoria.
Tuttavia, saranno i giornalisti campani a scegliere cosa fare e, comunque vada, io potrò dire, sempre, di avere messo tutto il mio impegno, sempre in una direzione e sempre con l'unico obiettivo di costruire. Con stima.

Claudio Silvestri

Caro Alessandro,
prendo atto della tua scelta di lavorare a un altro progetto di sindacato di giornalisti campani fondato soprattutto sui colleghi pubblicisti guidato da Mimmo Falco che persegue suoi progetti al momento abbastanza opachi anche per lui. Subisco la tua scelta ma respingo fermamente l'alibi di  comodo di non aver raggiunto l'obiettivo di rifondare il sindacato. Come sottolinea Claudio Silvestri, l'impresa è difficile dopo lo choc per la scomparsa dell'Assostampa napoletana ma ancora in piena corsa. Ora mi sono più chiare anche le tue "reticenze" mentre si lavorava per accelerare le iscrizioni. La mia più grande amarezza e delusione è vederti legato a carrozzoni guidati da personaggi improbabili che mentre giuravano fedeltà a "nobili ideali" già tramavano a destabilizzare l'intera categoria. Una persona di valore, sensibilità, cultura e  intelligenza come te merita di essere leader e non gregario. E, nel tuo cuore - sono sicuro - lo sai anche tu.
Buona fortuna mio giovane amico, un bacione alle tue magnifiche "ragazze".

Armando Borriello
 
Alessandro Sansoni
Armando Borriello
Marcello Curzio
Claudio Silvestri
Domenico Falco