Una presenza impalpabile

Nell’aria aleggia la presenza di Marco Demarco mentre Antonio Polito, da un mese direttore del Corriere del Mezzogiorno, catechizza come da liturgia la truppa di vico San Nicola alla Dogana tra cerchi di fumo e aroma di raffinato tabacco da pipa. Sono le solite raccomandazioni, i soliti suggerimenti per confezionare un giornale vincente, un quotidiano con contenuti graffianti e di spessore, meno paludato e più immediato, insomma, meno Heidegger e più Usain Bolt, senza sbavature né pressapochismo, come talvolta è accaduto in passato.
I redattori si galvanizzano e questo è un grande merito del neo direttore, che tira fuori il meglio da un gruppo che forse si era un po’ adagiato sugli allori, satollo dei fasti del passato. E poi rapidità di pensiero ed esecuzione.
Ed ecco che gli input di Polito diventano realtà: niente più sgrammaticature o strafalcioni nei testi o, peggio, sospetti di marchette redazionali: in ossequio all’esigenza di rapidità, l'errore non va più cercato nella terza colonna ma nel titolo a tutta pagina. Come succede il 27 febbraio a pagina 7 in un articolo di Luca Marconi: “In marcia da Chiaia a Bagnoli/ I grillini calvacano la protesta”.
Nessuno se ne accorge: Polito fa cerchi di fumo e il capo redattore Carmine Festa è obnubilato dalla conseguente nebbia. E nell’aria aleggia una presenza impalpabile.

Puccio Gamma
Corriere Mezzogiorno del 27 febbraio

(*) Da www.wikipedia.org
 
Martin Heidegger (*)
Usain Bolt (*)
Luca Marconi
Carmine Festa