Tra cinesi e giapponesi

Avete presente la bandiera della Cina? Una stella grande e quattro più piccole su sfondo rosso, voluta da Mao Tse Tung. E poi c’è quella del Giappone; un sole rosso su sfondo bianco. Bene: cancellate questi ricordi. Zitti zitti, facendo i cinesi, girando il mondo per copiare e pezzottare i progetti, lavorando venti ore al giorno, eliminando i sindacati e con un costo della  mano d’opera che neanche a Mondragone, i cinesi sono diventati la seconda potenza economica mondiale, appena dietro gli Stati Uniti. E il sole che sorge, quello che garriva sulla bandiera del Giappone dell’imperatore Akihito, si è spostato verso la Cina.
Pochi quelli che se ne sono accorti. Tra questi Mary Liguori, corrispondente del Mattino, che il 26 agosto, nelle pagine curate da Marilicia Salvia, riferisce di un omicidio avvenuto a Terzigno dopo una lite tra cinesi. Ora, al di là della battuta da Bagaglino, questo omicidio non è un giallo perché il responsabile è stato prontamente identificato, sebbene avesse tentato rifugio tra i suoi connazionali. Ma questo “non è il primo omicidio che sconvolge la comunità del Sol Levante”, ci dice Liguori. A meno che non ci sia l’abitudine, tra i cinesi, di far fuori qualche connazionale e poi nascondersi dai giapponesi.

Ruy Vaz
(*) Da www.coccpiml.files.wordpress.com
(**) Da www.commons.wikimedia.com
 
Mao Tse Tung (*)
Akihito (**)
Marilicia Salvia