L'elenco tagli
di Caltagirone

COMUNICATO DEL CDR (documento approvato all'unanimità dai giornalisti delle redazioni di Leggo)

Chiusura dal 1° ottobre di 8 edizioni e 12 giornalisti (il 40% dell'intera forza lavoro di Leggo), considerati esuberi, in cassa integrazione. Giovedì 15 settembre 2011 al Cdr di Leggo è stato comunicato dall’azienda il piano di riassetto del quotidiano free press. Un piano che non prevede alcun rilancio della testata, ma solo tagli. La proprietà ha deciso la chiusura di tutte le redazioni a esclusione di Roma e Milano e la cessazione della pubblicazione e distribuzione delle edizioni di Bari, Napoli, Firenze, Genova, Lombardia, Bologna, Torino, Venezia, Verona e Padova nelle rispettive città. Dopo dieci anni, a partire dal prossimo mese i lettori non troveranno più Leggo nelle stazioni, alle fermate di autobus e vaporetti. Una decisione grave scaturita, riferisce l'azienda da un calo pubblicitario che negli ultimi anni ha colpito l’intero settore dell’editoria, free press compresa, e in virtù della quale i dodici giornalisti impiegati nelle redazioni decentrate vengono considerati esuberi.
 Un annuncio a cui è seguita la pubblicazione su alcuni quotidiani nazionali di un rilancio della testata (raddoppio delle pagine, nuova veste grafica, nuovo sito internet con sostanziosi investimenti), del quale ad oggi nessuno sa nulla. Nessun piano di rilancio è stato presentato, se non forse agli investitori. E non vi è alcuna certezza sul futuro di tutti i giornalisti di Leggo, non solamente di quelli coinvolti dalla ristrutturazione. L'assemblea dei redattori, infatti, ritiene che la chiusura delle edizioni locali possa mettere a rischio anche il futuro delle restanti redazioni di Roma e Milano e stravolga la natura del quotidiano, concepito e realizzato come giornale nazionale e in quanto tale apprezzato dai lettori e dagli investitori.
 Va ricordato che nonostante il taglio delle copie distribuite, il lavoro dei giornalisti di Leggo ha prodotto una ripresa negli ultimi mesi dei lettori del quotidiano che dopo un calo iniziale, compatibile con il taglio delle copie distribuite, è risalito superando la soglia dei 2 milioni di lettori giornalieri, con una crescita stimata del 5,8% (Dati Audipress), affermando la testata a leader dei free press in Italia. Peraltro, Leggo fa parte del terzo gruppo editoriale italiano (Caltagirone Editore) e sorprende che l'azienda non abbia nemmeno prospettato l'ipotesi di un riassorbimento dei giornalisti in esubero all'interno delle altre testate, come accaduto di recente per altri gruppi editoriali.
 Dopo dieci anni di lavoro quotidiano senza mai un giorno di sciopero proclamato contro l'azienda, con notevoli sacrifici richiesti in questi anni a tutte le redazioni in termini di aumento di pagine e di orari, con presenze notturne incrementate per assicurare al lettore un'informazione sempre più fresca e puntuale, l'assemblea dei redattori ha annunciato lo stato di agitazione affidando al Cdr un pacchetto di 12 giorni di sciopero, chiedendo all’Fnsi un intervento urgente per salvaguardare le professionalità dei redattori impiegati nelle edizioni locali, per arginare le ricadute che la riorganizzazione avrà sull’indotto, costituito da decine di collaboratori e fotografi e per avere rassicurazioni serie sulla sopravvivenza stessa e sul futuro della testata.
Roma, 18 settembre 2011