Bevetevi un negroni

Ad agosto è dura nei giornali. E quelle pagine bianche da riempire sono un incubo per qualsiasi redattore che abbia vissuto l'esperienza di lavorare nella città deserta e senza notizie. Perché vanno in vacanza tutti, i buoni e i malamente (che forniscono buona parte delle notizie e dei fatti da sviluppare).
Allora succede che un alito di vento diventa tsunami, un acquazzone una burrasca, un'anonima e tranquilla protesta contro Aurelio De Laurentiis venga equivocata e scambiata, in buona fede, nell'ennesimo episodio di razzismo. E così succede che chi è rimasto a lavorare al desk della cronaca insieme agli autori del servizio Giovanni Chianelli e a Giovanni Rinaldi (Giova per gli amici) sul Mattino del 4 agosto trasformino pagina 3, tutta, in un inquietante ennesimo allarme contro l'intolleranza razziale.
I fatti: don Aurelio, chiamato affettuosamente ‘il pappone’ dai tifosi, viene invitato in un manifesto affisso nei pressi della Stazione Centrale ad abbandonare Napoli. L'invito perentorio viene rivolto con un semplice ma arguto escamotage: una scritta che dice viA Da napoLi evidenziando con una scritta rossa le lettere 'A, D, L', che sono le iniziali del pappone. Al massimo meriterebbe una fotonotizia con un plauso all'inventiva dei tifosi. Invece occorre farci una pagina, lanciare l'allarme, diffondere la psicosi della caccia al nero. E nel tranello cade anche Pierre Pereira, presidente della comunità senegalese di Napoli, che esprime "ansia e paura". Ma la vera ansia è quella della pagina vuota, la vera paura è di ritrovarsi alle dieci di sera con un computer bianco. E allora vai con la caccia al nero, che fa sempre notizia e riempie agevolmente una pagina il 4 agosto.
Ci cascano i capi della cronaca, ci cascano i giornalisti, che sono due giovani di belle speranze. Vale come esperienza per il futuro, non pensateci più, Giovanni & Giovanni. Beveteci su. Andate a farvi un bel negroni (inteso come cocktail).

Masino Pavese

Il Mattino del 4 agosto, pagina 3
 
Aurelio De Laurentiis