In pensione Garzilli,
al Mattino dal 1982

SI È APERTO con una novità il 2008 del Mattino spa: al vertice dell’azienda non c’è più  un direttore generale, ma un procuratore; cambia il nome, non cambia il numero uno amministrativo di via Chiatamone che è sempre Massimo Garzilli.
I lettori più attenti hanno scoperto la novità l’otto gennaio quando il nome del direttore generale è sparito dalla gerenza. “La notizia ci è stata comunicata

– dice uno dei componenti del comitato di redazione del Mattino – soltanto in coincidenza con il taglio della gerenza, un taglio che un po’ dispiace perché Garzilli è un nome molto conosciuto”.   
Scompare un direttore e nasce un procuratore perché Garzilli è andato


Massimo Garzilli, Mario Orfeo e Enzo Scotti

in pensione; conserva lo stesso ruolo e fa il medesimo lavoro con un contratto di consulenza, con vantaggi economici per il 'procuratore' e per il Mattino spa. Napoletano, 63 anni ad agosto, da venti giornalista pubblicista, studi liceali al Pontano e, nel ’69, laurea in Giurisprudenza, Garzilli studia alla scuola di Guido Capozzi per il concorso di magistratura, ma lo fallisce due volte; nel ’73 va a Torino, assunto alla Fiat come impiegato di sesto livello super, passa poi al personale e nel ’75 va in prestito alla Stampa; nel ’76 è a Salerno alle Cotoniere meridionali, società controllata dalla Lanerossi del gruppo Eni, tre anni più tardi il rientro in Fiat e il distacco al ministero del Lavoro, guidato da Vincenzo Scotti; nel 1980 è a Milano, si occupa del personale alla direzione centrale della Rizzoli, che ha 11.500 dipendenti, e poi trasloca alla divisione quotidiani, con Eduardo Giliberti; alla metà del 1982 i dirigenti della Rizzoli lo spediscono a Napoli con l’incarico di direttore generale del Mattino.
Il pensionamento segna comunque la fine di una direzione amministrativa durata ventisei anni; quando il trentasettenne Garzilli sbarca a via Chiatamone il direttore politico è Franco Angrisani, da pochi mesi subentrato a Roberto


Francesco Caltagirone, Giuseppe Gorjux e Stefano Romanazzi

Ciuni, travolto dalla vicenda P2, e l’editore è Angelo Rizzoli. La proprietà passa poi, con vari assetti societari, al tandem barese formato da Giuseppe Gorjux e Stefano Romanazzi, fino al ’95 quando assume stabilmente il controllo del giornale il

costruttore Francesco Gaetano Caltagirone, cognato di Romanazzi.
In questo quarto di secolo Garzilli ha lavorato con sei direttori: dopo Franco Angrisani, Pasquale Nonno, Sergio Zavoli, Paolo Graldi, Paolo Gambescia e, dal luglio 2002, Mario Orfeo.