Nota Sugc, poi difesa
Rossi e replica Silvestri

Dopo le frasi ‘razziste’ di Marinella Rossi dal palco del XXVIII congresso hanno preso la parola in tre. Ha cominciato Rocco Cerone, presidente dei lavori congressuali in quanto segretario del sindacato trentino organizzatore del congresso, che ha letto la richiesta di censura avanzata dalla delegazione napoletana nei confronti della delegata lombarda. Al termine della lettura del documento Cerone ha aggiunto: “evidentemente io penso di parlare a nome dell’ufficio di presidenza e non posso che censurare questo inaccettabile comportamento”.
Ha preso poi la parola per ‘fatto personale’ Marinella Rossi e subito dopo il segretario del Sindacato campano Claudio Silvestri


La ‘censura’ chiesta dalla delegazione campana

La delegazione del sindacato unitario dei giornalisti della Campania al XXVIII congresso della stampa italiana chiede all'ufficio di presidenza di censurare il vergognoso comportamento razzista della collega dell'associazione lombarda Marinella Rossi che ha appellato la delegazione napoletana con il termine ‘Africa’, pronunciato in senso dispregiativo. La comunità campana che ha fatto dell'accoglienza uno dei suoi valori fondanti si è sempre sentita vicina a quella africana.
Il comportamento razzista è stato rafforzato dalla frase "napoletani senza casco e senza tessera". Si tratta di un atteggiamento inaccettabile in uno stadio, figuriamoci in un contesto di giornalisti. La Rossi ha anche affermato "siete abituati a fare cose illegali".


L’intervento di Marinella Rossi

Non ho niente altro da dire che quello che è stato ricostruito è assolutamente falso. Chi mi rivolge della razzista dovrà poi risponderne perché la mia storia e la mia vita dimostrano esattamente il contrario. C'eravamo male intesi e ho cercato di spiegare ai colleghi napoletani che c'era stato un grosso equivoco e se ci fosse stato questo equivoco me ne scusavo. Ma loro hanno voluto a tutti i costi creare un caso.
Allora io non ho mai usato il termine ‘Africa’, non ho mai usato termini razzisti perché non è nella mia storia e ripeto che se questa cosa resta agli atti la utilizzerò sicuramente per rifarmi in sede penale e anche in sede civile. La frase pronunciata è "adesso siamo senza cartellino, senza casco e senza denti" per dire che ci andavamo a sbattere con la bocca come si dice per i bambini ma non hanno voluto sentire. A fronte di questo chi sostiene che io abbia usato il termine ‘Africa’ ne risponderà.


La risposta di Claudio Silvestri

E accaduto un fatto gravissimo, un episodio indegno che non pensavamo potesse avvenire in un contesto come il congresso dei giornalisti italiani. Marinella Rossi sostiene di essere stata fraintesa ma le sue parole sono state ascoltate nitidamente da decine di delegati di varie regioni.  
Quanto alla minaccia di querele e citazioni per danni le aspettiamo senza alcun timore. Meraviglia soltanto che simili frasi arrivino dall’esponente di una corrente che si chiama Senza Bavaglio.