Mattino, per Graziani
un anno di aspettativa

DAL PRIMO GENNAIO Chiara Graziani, redattrice al settore Grande Napoli del Mattino, è in aspettativa per un anno. Natali romani, sessanta anni da compiere il 15 marzo, professionista dal dicembre 1987, figlia di Pierantonio, direttore del Popolo e noto conduttore e commentatore politico del Tg1, grande amico di Ciriaco De Mita (in quegli anni potente segretario della Democrazia Cristiana) e di Clemente Mastella, Chiara Graziani viene assunta alla fine del 1985 dal direttore

Pasquale Nonno come praticante e assegnata alla redazione romana. Dopo il passaggio da Roma alla redazione partenopea ha lavorato soprattutto in cronaca e alla Grande Napoli ma anche all’Italia, agli esteri, alla redazione web.
Perché lascia il Mattino dove tra un anno potrebbe anche non tornare se, come annunciano gli spifferi di redazione, nel 2022 dovesse scattare un nuovo stato di crisi? Motivi ufficiali non

Ciriaco De Mita

ce ne sono. Qualche redattore ipotizza che alla base della decisione potrebbe esserci il no dell’azienda ad autorizzare anche per il 2021 la sua collaborazione con l’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano per il quale scrive da tempo.
Dopo due settimane di riflessione il direttore Federico Monga ha finalmente trovato la quadra per sostituire Chiara Graziani con uno spostamento e un’assunzione operativi dal 15 gennaio: ha fatto rientrare da Salerno alla redazione centrale Rosa Palomba e le ha assegnato la scrivania che si è liberata alla Grande Napoli; su Salerno, edizione guidata da Marco Toriello, è stato assunto Eugenio Marotta, storico collaboratore dello sport, napoletano, quarantotto anni a febbraio, pubblicista dal 2000, professionista dal marzo 2015. E sempre a Salerno, nonostante la richiesta del penultimo comitato di redazione, non viene sostituita la pensionata Erminia Pecchellia, prezioso articolo 36 (pubblicista che lavora in redazione come scrittrice e come desk). La soluzione adottata è semplice: continua a lavorare ma senza contratto.