Il tandem Simeone-Cosenza
al Quotidiano della Calabria

L’UNDICI SETTEMBRE IL capo del settore Italia del Mattino, Matteo Cosenza, prenderà servizio a Cosenza come vice direttore del Quotidiano della Calabria e della Basilicata, dal ’97 guidato da Ennio Simeone.
Dopo oltre trent’anni si ricostituisce il tandem che dal ’73 al ’76 diede vita e spessore al quattordicinale La Voce della Campania, nel campo dell’editoria l’unico esperimento riuscito a Napoli del Partito comunista, che nei decenni

successivi ha riempito di croci un cimitero: l’ultima, piantata nel luglio dello scorso anno, ha inciso il nome del quotidiano L’Articolo, varato con la direzione di Pietro Greco, affidato dopo poche settimane a Stefano Porro e, per la sepoltura, lasciato nelle mani di Ilaria Perrelli.
Il Quotidiano nasce il 13 giugno 1995 in una regione che non ha


Carlo Caracciolo e Orazio Mazzoni

giornali locali significativi ed è egemonizzata dalla messinese Gazzetta del Sud, allora come oggi diretta da Nino Calarco. Si parla di un interessamento del Gruppo editoriale Repubblica - L’Espresso, allora guidato da Carlo Caracciolo, ora presidente onorario; nel giro di due anni vengono varate le edizioni di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, ma il giornale va avanti con fatica. La svolta arriva quando la gestione del quotidiano viene assunta dalla Finedit, una srl con capitale sociale di 1.835.000 euro controllata dai fratelli Dodaro, imprenditori attivi nei settori salumi, agroalimentare ed edilizia: il presidente della società Francesco, l’amministratore delegato Donatella, il consigliere d’amministrazione Maria Gabriella.
Dal ’97 alla direzione del Quotidiano c’è l’avellinese Ennio Simeone, che dopo venti anni spesi tra Unità e Paese sera, ha girato l’Italia per dirigere giornali e telegiornali; le tappe del suo tour toccano Bologna, Napoli, Bolzano, Livorno e Cosenza, con editori di sinistra e di destra (dal 1985 al 1987 è vice direttore del Giornale di Napoli, edito e diretto da Orazio Mazzoni, a metà degli anni settanta direttore gaviano del Mattino).
Gli investimenti dei Dodaro, che a Castrolibero, alle porte di Cosenza, hanno creato una struttura moderna che ospita la redazione e il centro stampa, e la direzione di Simeone, grande professionalità e attenzione ridotta alle questioni sindacali (vedi il faticoso accordo sottoscritto con l’Assostampa lucana nel


Pietro Greco, Ilaria Perrelli e Stefano Porro

febbraio 2003), danno via via solidità al giornale: nel marzo 2002 viene varata l’edizione della Basilicata con l’apertura delle sedi di Potenza e Matera, affidata a Pino Anzalone, ex Gazzetta del Mezzogiorno, e risultati significativi vengono registrati nella raccolta

pubblicitaria (la nazionale è affidata alla Manzoni, la locale alla Pubblifast) e nelle vendite, fino alle 14.247 copie di diffusione dichiarate dall’editore per il 2005, che lo collocano al primo posto tra i quotidiani calabresi.
Nel programma di sviluppo rientra l’arrivo di Cosenza alla vice direzione, anche perché il prossimo 9 agosto Simeone compie settant’anni. Va quindi preparato per tempo un’eventuale passaggio del testimone che potrebbe arrivare all’inizio del 2007.
“Dopo sedici anni lascio il Mattino, - dichiara Cosenza a Iustitia – un grande giornale nel quale ho lavorato in cronaca, alla Campania, alla Grande Napoli, alla guida della redazione di Salerno; dal 2000 sono responsabile del settore Italia. Sono convinto che un giornalista ogni due o tre anni deve cambiare e mi stimola una sfida professionale in una realtà molto diversa. Trenta anni fa mi fu offerta da Michele Tito l’assunzione al Corriere della sera; dopo una lunga riflessione non accettai per rimanere alla direzione della Voce della Campania. Anche in questo caso considero la scelta coerente con la mia storia politica e professionale: lascio Napoli, ma mi dirigo verso sud”.