Gentile redazione,
ho letto sul vostro autorevole sito la polemica di Gennaro Capodanno relativa al quotidiano “Il Mattino”.
Credo che le sue affermazioni non corrispondano alla realtà oggettiva dei fatti. In primis che il quotidiano non venga più percepito come un organo informativo napoletano, ritengo che sia una teoria sua, ma non certo una affermazione fondata. Lo testimoniano la storia, la cultura, l’ampio movimento d’opinione che si è formato intorno alla battaglia avviata per salvare la testata: non è soltanto una questione di salvaguardia dei livelli occupazionali, anche quella importante: qui si tratta di salvare un patrimonio dell’informazione che vende migliaia di copie al giorno e che, al contrario di ciò che dice Capodanno, è ormai entrato a far parte della vita dei
napoletani: leggere “Il Mattino” è per la maggior parte dei cittadini della città, dei rappresentanti delle istituzioni, del mondo civile non solo un gesto, ma qualcosa di più profondo. Capodanno menziona la motivazione legata alla non menzione degli
aumenti della Tangenziale: ma, vi sembra obiettivamente accettabile un elemento motivazionale del genere in una città che vive ogni giorno il problema della criminalità organizzata e comune, della violazione della legalità e della sicurezza, delle varie emergenze, puntualmente raccontate da “Il Mattino”?
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