Il programma dei tre candidati (15 marzo)

“Il Mattino siamo noi”
Cari colleghi,
prima ancora di presentare le candidature, il nostro pensiero va a Franco, Giuseppe e Salvo. Hanno riempito un vuoto, lo scorso novembre, quando nessuno si è presentato (a Napoli) per il nuovo comitato di redazione. Hanno portato una ventata di novità, per il linguaggio dei comunicati finalmente non in sindacalese, per il blog, per la voglia di fare. Purtroppo gli eventi stanno precipitando e non c'è stato tempo di far crescere la loro esperienza. Il voto di sfiducia del 13 marzo lo interpretiamo come un'autocritica della redazione napoletana rispetto alla pigrizia mostrata quattro mesi fa e non come una bocciatura dei colleghi, impossibile anche a scuola dopo un solo quadrimestre. Ci candidiamo nel comitato di redazione perché crediamo che chi ha, suo malgrado, più esperienza non possa farsi da parte in un momento di massima difficoltà. Una cattiva gestione della crisi da parte dell'azienda e della componente giornalisti potrebbe portare a un avvitamento. Va temuta, per esser chiari, una logica di forti tagli da parte aziendale contrapposta a un mero limitare i danni da parte della redazione, con un braccio di ferro che potrebbe intaccare il prestigio della testata e portare una ulteriore contrazione delle entrate, con un effetto spirale.
Pensiamo che sia possibile intraprendere una strada magari all'inizio tortuosa ma alla fine virtuosa. I punti cardine che ci guideranno durante la trattativa saranno tre:
1) il miglioramento del giornale con l'integrazione tra cartaceo e internet
2) il principio di equità nel trattamento delle diverse componenti redazionali
3) il raggiungimento entro due anni di un sano equilibrio economico
Non soddisfare il punto uno significherebbe danneggiare il lettore e presto noi stessi. Non rispettare il punto due porterebbe l'amputazione di alcune componenti del giornale. Trascurare il punto tre vorrebbe dire ignorare le notizie che pubblichiamo da mesi sul nostro giornale.
Non sarà una vertenza qualsiasi, per cui serviranno tattiche e strategie non tradizionali. Servirà fantasia. In un'assemblea è stato detto che qui in via Chiatamone abbiamo smesso di volerci bene. E che questo ci rende fragili, esposti, soli. Ma un giornale con centinaia di migliaia di lettori non è solo. Basta ricordarlo per guardare ai nostri problemi con occhi diversi. Siamo noi che raccontiamo questa terra, che è più popolosa di stati europei come l'Irlanda, la Danimarca o la Finlandia. Siamo il giornale di riferimento del 10% del Parlamento. Noi siamo Il Mattino.
Napoli, 15 marzo 2009  Daniela De Crescenzo, Marco Esposito,
Pietro Treccagnoli