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L’arresto di Varriale
non interessa i media |
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MA CHE STRANO, il silenzio assordante dell’informazione napoletana sull’arresto dell’avvocato Lucio Varriale, già patron della tv locale Julie Italia, messo ai domiciliari giovedì 7 aprile su ordine del gip del tribunale di Roma Andrea Fanelli che lo accusa di aver calunniato una decina di magistrati napoletani (tra i quali il procuratore capo Giovanni Melillo, in predicato di assumere la guida della Direzione nazionale antimafia, gli aggiunti Raffaello Falcone e Vincenzo Piscitelli e il pubblico ministero Henry John Woodcock) e alcuni avvocati (Domenico Ciruzzi, già presidente dell’Ordine degli avvocati |
napoletani, e l’ex magistrato Nicola Quatrano) tramite la pratica assunta a mo’ di sistema di controdenunciare e infilzare a colpi di dossier chiunque avesse avuto a che fare con lui e con le indagini che negli |
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Vincenzo Iurillo e Vincenzo Piscitelli |
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anni scorsi hanno riguardato Varriale con reati da far tremare i polsi: associazione a delinquere, estorsione, truffa, evasione fiscale. E anche allora bisognava munirsi di una lente d’ingrandimento per trovarne traccia sui giornali.
Ma che strano, leggere su un’agenzia Ansa del 7 aprile la notizia che Varriale “a causa della notifica di un provvedimento giudiziario… per protestare contro quella che da tempo definisce una persecuzione ai suoi danni, si è sporto su un terrazzino che si trova al settimo piano di un edificio dell’isola F10 e a chiunque si avvicinasse intimava l’alt. Solo grazie all’intervento del presidente dell’Ordine degli Avvocati Antonio Tafuri, l’unico al quale Varriale ha consentito di avvicinarsi, è stato possibile tranquillizzare il professionista che però continuava a minacciare l’insano gesto di lanciarsi nel vuoto”. Già. Ma quale “provvedimento giudiziario”? Boh.
Ma che strano verificare che dopo quel lancio, ripreso da una quantità di siti, né Ansa né altre agenzie né altri giornali si siano preoccupati di scavare a fondo, di appurare quale fosse, questo “provvedimento giudiziario” misterioso per il quale Varriale ha inscenato un tentativo di suicidio. Un invito a comparire per rendere interrogatorio da indagato? Un decreto di perquisizione?
Un avviso concluse indagini? Un decreto penale di condanna? Un’ordinanza di arresto? Risposta esatta! Era un’ordinanza di arresto.
Da questa risposta, si poteva, svolgendo l’antico mestiere di giornalista, risalire a quali fossero i motivi di questa “persecuzione ai suoi danni”. |
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Raffaello Falcone e Nicola Quatrano |
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Presunta.
Invece no. Ma che strano. Tutto molto strano.
Fanno eccezione tre testate, ed è soltanto per merito loro che sappiamo che Varriale è stato arrestato e perché: ilfattoquotidiano.it, diretto da Peter |
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Gomez, del 7 aprile; Il Fatto quotidiano, diretto da Marco Travaglio, dell’8 aprile (entrambi i servizi sono firmati da Vincenzo Iurillo); le pagine di Repubblica Napoli, coordinate da Ottavio Ragone, del 9 aprile, con un colonnino siglato d.d.p., ossia Dario Del Porto.
Nulla sul Corriere del Mezzogiorno diretto da Enzo d’Errico. Nulla sul Mattino guidato da Federico Monga. Per i quali l’arresto di un avvocato già editore di una delle principali tv locali accusato di aver calunniato alcuni tra i procuratori e pm più importanti del Paese non è una notizia. |
Santiago Nasar |
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