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Di Pietro cambia
l'addetto stampa
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DOVRANNO ANCORA ATTENDERE gli operatori della sede Rai partenopea Claudio Ciccarone e Gianni Occhiello prima di ottenere dall’azienda il riconoscimento del contratto di lavoro giornalistico. Il ricorso alla magistratura è stato depositato nella primavera del ’99, ma l’iter giudiziario è lontano dalla conclusione.
In primo grado la Rai, assistita dal professore Renato Scognamiglio e dall’avvocato Guido Marsiglia, ha avuto la meglio. Il giudizio d’appello, nel quale Ciccarone e Occhiello sono difesi dagli avvocati Domenico D’Amati e Rocco Truncellito, è ancora alle battute iniziali. Sono andate a vuoto le
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prime due udienze, il 12 ottobre e il 2 novembre, davanti alla corte d’appello di Napoli (presidente Alessandro Bavoso e giudice relatore Gabriele Di Maio); la terza era fissata per l’otto febbraio, ma è saltata per lo sciopero degli avvocati. Se ne riparlerà il 12 aprile.
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Claudio Ciccarone, Guido Marsiglia e Gianni Occhiello |
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Fermo sul versante giudiziario, Occhiello, dal 2004 responsabile campano dell’informazione per l’Italia dei Valori e candidato, non eletto, alle elezioni provinciali del 2004 nel collegio Bagnoli-Posillipo, sta muovendo passi spediti sul versante professionale: il 2 ottobre è diventato responsabile dell’ufficio stampa del gruppo misto al Senato, incarico che ha mantenuto per due mesi; dal primo dicembre, con contratto da capo redattore, è capo ufficio stampa del ministero della Infrastrutture, guidato da Antonio Di Pietro, in sostituzione di Gaia Carretta, mentre l’incarico di portavoce del ministro è stato affidato a un altro napoletano, Lucio Fava Del Piano.
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