Gratta e vinci

Si, lo sappiamo bene, ogni volta che nominiamo René Magritte e la sua pipa, il pittore belga si rivolta nella tomba al cimitero di Schaerbeek di Bruxelles e il nostro direttore ci invita a cambiare mestiere. Ma il fatto è che la realtà non sempre è quella che sembra.
Allora se il nostro abituale compagno di bevute di vino triste, come lo chiamava Cesare Pavese, afferma convinto Se le vinciamo tutte lo scudetto torna a Napoli, seduto allo stesso tavolaccio lo spirito di Jacques de La Palice annuisce, ma al tavolo vicino quello di Magritte fa segno di no. Ha ragione: perché anche una classifica di calcio non può fermarsi alle apparenze, a calcoli freddi e banalmente razionali.
Avete mai sentito parlare di classifica avulsa? Significa che per definire esattamente la posizione finale delle squadre si deve tener conto di un sacco di elementi: insomma, se Napoli e Juventus arrivano a pari punti, occorre valutare una serie di elementi, che possono essere il numero dei tatuaggi di ciascun giocatore, il numero di figli a carico, quante volte durante il campionato Gonzalo Higuain e Pepe Reina si sono grattati quelli che Andrea Camilleri chiama i cabbasisi. Insomma non è facile, ma i redattori del Televideo Rai, diretto da Antonio Di Bella, utilizzando algoritmi sofisticatissimi, sono in grado già da gennaio di dare il risultato finale.
Infatti il 10 febbraio, alle 22,48, dopo la vittoria del Napoli sulla Lazio, gli azzurri arrivano a 63 punti, mentre la Juventus è a 62. Ma al primo posto in classifica c'è la Juve con 62 e secondo il Napoli a 63. È un fatto di pipe, ma non solo. È il risultato dell'elaborazione degli algoritmi. Pare di capire che Higuain si sia grattato molto di più di Pepe. Insomma, un gratta e vinci.

Abel Fonseca

Televideo del 10 febbraio, ore 22,48
 
René Magritte
Cesare Pavese
Jacques de La Palice
Pepe Reina
Andrea Camilleri
Antonio Di Bella