Su Alimuri confronto
Rai tra Roma e Napoli

Tg3 delle 19
del 30 novembre,
servizio di Fabrizio Feo
   

Tgr delle 19,30
del 30 novembre, servizio di Vincenzo Perone

Cinquant’anni di proteste e una lunga battaglia giudiziaria e alla fine l’ecomostro è crollato.
Sulla costiera sorrentina è stato abbattuto fra gli applausi di centinaia di spettatori lo scheletro del maxi albergo di Alimuri (la conduttrice Tatiana Lisanti dice Alimuro, ndr) che per decenni ha dominato la scogliera nel comune di Vico Equense. Il servizio dell’inviato Fabrizio Feo.



Una manciata di secondi e l’ecomostro di Alimuri è andato giù. Un’operazione tecnicamente perfetta. 1200 microcariche da 50 grammi ognuna, collocate in luoghi ben precisi: sui pilastri centrali le cariche che hanno fatto implodere la struttura, altre nei punti più esterni, ogni esplosione ha pilotato nel giro di 15 secondi gli altri movimenti e il mostro è sparito in una nuvola di fumo.
Un’operazione non priva di rischi per il costone roccioso alle spalle e per le costruzioni nei pressi.   
“È stato monitorato con dei sismografi, precisamente sono stati installati vicino a quest’edificio bianco, vicino all’albergo, dall’altro lato dell’ex scheletro, poi sull’albergo che sta a picco sulla scogliera e vicino al belvedere”. (Non si sa chi è che parla. C’è una persona che indica all’inviato i luoghi, ndr)
Era il 9 marzo del 1964 quando fu firmata la licenza edilizia per l’ecomostro di Alimuri. Fu un parere favorevole della Sovrintendenza di Napoli a dare il via libera al comune di Vico Equense. Ancora oggi non si riesce a capire come possa essere accaduto. Fu tirato su così, un scheletro da 18.000 metri cubi, 150 camere. A un certo punto però i lavori furono bloccati e cominciò un’interminabile controversia giudiziaria.
Troppi gli interessi, non sempre chiari, come i passaggi della battaglia a suon di carta bollata. Alla fine ha vinto il bene comune, la difesa dell’ambiente. Ora si tratta di ripulire l’area e restituirla ai cittadini.
L’inviato intervista un vigile del fuoco. “Una specie di ferita che si rimargina, no (chiede Feo a un vigile del fuoco, ndr)?” “Speriamo che si rimargina”

 

 

 

 

Il conduttore Fabrizio Cappella: Buonasera, dunque come avete sentito nei titoli alle 13.48 di oggi è stato abbattuto il cosiddetto mostro di Alimuri, la costruzione mai completata che da 50 anni deturpava il paesaggio naturale del tratto di costa tra Vico Equense e Meta. Centinaia le persone che non hanno voluto perdersi lo storico momento e hanno immortalato i dodici secondi dell’esplosione.
A seguire l’evento c’era Vincenzo Perone.

Cinque secondi per abbatterlo, dopo cinquant’anni di attesa, l’ecomostro di Alimuri, uno dei più deturpanti le coste del nostro paese, è stato raso al suolo. Sarebbe dovuto essere un albergo di 100 stanze che ha scempiato una delle spiagge più belle della penisola sorrentina tra Meta e Vico Equense.
Fu costruito nel 1964 con una licenza capestro, un’autorizzazione sciagurata che fu annullata dopo che le amministrazioni successive ebbero la consapevolezza dell’assurdità amministrativa di quell’atto. Ma intanto lo scheletro di cemento era stato tirato su. Cinquant’anni di battaglie delle associazioni ambientaliste e di carta bollata nei tribunali per arrivare all’epilogo della sua distruzione.
Una vittoria della salvaguardia dell’ambiente anche se ottenuta con i tempi italiani. La società che l’aveva costruito è passata di mano negli ultimi anni per tre volte, l’ultima nel 2006 quando ad acquistarla fu la Sica srl nella quale compare la signora Anna Normale, moglie di Andrea Cozzolino, dirigente dei Ds in Campania.
Nel 2007 un accordo con l’allora ministro dell’Ambiente Rutelli che da un lato ne disponeva l’abbattimento, e dall’altro dava ai proprietari la possibilità di costruire un altro albergo in un altro luogo, della stessa cubatura; accordo impugnato e annullato dalla attuale amministrazione del comune di Vico Equense.
Antonio Elefante assessore ai lavori pubblici del comune di Vico Equense: è stato difficile?” “E’ stato difficile e anche faticoso arrivare a questo punto, è evidente dopo 50 anni di grandi … diciamo di niente, nella realtà in 10 mesi abbiamo fatto tutto quello che era stato realizzato nei primi 50.”
“Che ne farete adesso di questa zona?” chiede Perone al sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque. “Intanto una grandissima emozione vedere di nuovo la costa libera, da oggi in poi andremo a ragionare su cosa farsi”.