'Equo compenso',
proteste alla Città

AGLI INIZI di gennaio Domenico Galasso, il consigliere ‘preposto alla divisione Centro sud’ dei quotidiani Finegil del gruppo l’Espresso (il Centro di Pescara e la Città di Salerno), ha inviato ai collaboratori dei giornali due tipi di contratto da sottoscrivere per il 2015: uno con l’applicazione del cosiddetto ‘equo compenso’ e l’altro con le vecchie tariffe che prevedono una retribuzione di 5 euro ad articolo. Le prime proteste l’hanno costretto a una rapida marcia indietro e ha spedito a tutti il contratto con ‘l’equo compenso’. Vediamo allora cosa prevede l’accordo stipulato a giugno dalla Federazione della stampa con la Fieg definito, con grande senso dell’ironia, ‘equo compenso’: si stabilisce un tetto di 288 articoli all’anno; i primi 144 vengono retribuiti venti euro lordi, i secondi dieci euro lordi per un totale di 4320 euro.

Per tutti i servizi oltre i 288 alla Città è previsto un compenso forfettario di dieci euro, ripeto dieci euro, al mese lordi. Il totale sale a 4440 euro annui, con un compenso per collaboratori che scrivono 300, 400, ma anche mille articoli l’anno, di 370 euro lordi al mese. E neanche un euro è previsto per gli articoli pubblicati sul web, per i servizi fotografici e per i video.
Torniamo a Salerno. Un gruppo di collaboratori si è riunito per decidere come

Enzo D'Antona (*)

muoversi, ma è probabile che poi ognuno andrà a contrattare la sua posizione; Enzo D’Antona, il direttore insediatosi il 12 gennaio, ha assicurato che si occuperà della questione; il comitato di redazione (Luigi Amati, Gianni Giannattasio, Enrico Scapaticci) sostiene di non avere margini di trattativa; il consigliere ‘preposto’ Galasso fa sapere che è già un grande risultato avere mantenuti inalterati il budget per i collaboratori del 2014 e il prezzo di vendita a un euro quando il quotidiano concorrente, Il Mattino, è in edicola a un euro e cinquanta centesimi. Risultato: alla Città tutto è fermo.
Si è mosso invece l’Ordine della Campania e, a rimorchio, il Movimento unitario giornalisti capeggiato da Domenico Falco e il Sindacato giornalisti campani guidato da Armando Borriello che hanno espresso solidarietà ai collaboratori del quotidiano salernitano. E il 20 gennaio la consulta dei presidenti e vice presidenti degli Ordini regionali e il consiglio nazionale hanno approvato all’unanimità documenti durissimi contro i “contratti-ricatto” e l’Ordine nazionale ha annunciato che si riserva di “ricorrere a strumenti anche legali per garantire la tutela del diritto dei cittadini all’informazione, della dignità professionale dei giornalisti e il rispetto

Enzo Iacopino

delle norme vigenti da parte delle aziende editoriali”.
In attesa che qualcuno batta un colpo sono saltati gli equilibri economici di decine di collaboratori che seguendo dalla giudiziaria al calcio dai grossi centri della vasta provincia salernitana producono diverse centinaia di articoli l’anno. Un esempio è Marco Mattiello, nocerino, quarantotto anni, da diciotto collaboratore della Città. Mattiello segue il calcio dilettantisco e semi

professionistico delle squadre dell’Agro sarnese nocerino e scrive anche più pagine al giorno, con un minimo di cinque articoli, producendo nel 2014 oltre 1500 servizi. Dall’inizio del 2015 è fermo, pur avendo sottoscritto il nuovo contratto di collaborazione. Il responsabile dello sport non lo chiama ed è in attesa di una telefonata del direttore Enzo D’Antona.
Ultima notizia: il 28 gennaio il Tribunale amministrativo del Lazio si pronuncerà sul ricorso contro ‘l’equo compenso’ presentato dal presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino.


(*) Da www.lacittadisalerno.it