Nel dna del Roma ancora geni monarchici

Cara Iustitia,
anche il 19 giugno le prime pagine dei quotidiani dedicano ampio spazio alle vicende di Vittorio Emanuele: è l'iradiddio, tra giri di soldi e prostitute, il coinvolgimento di un dirigente della Rai e del portavoce di Fini, le reazioni sdegnate di Alleanza Nazionale, la polemica sulle intercettazioni.
Il Roma, diretto da Antonio Sasso, deve avere ancora nei recessi del suo Dna qualche gene monarchico: perchè il titolo di prima punta su quella che, in questo disgustoso bailamme, dev'essere sembrata "la" notizia: "Vittorio Emanuele cade dal letto in cella". "Il re è nudo", si diceva una volta: al Roma, per turbarsi, basta che sia in pigiama. Cordiali saluti.
Pak Do Ik
 
Gianfranco Fini
Antonio Sasso