Federico Parrella è un uomo sicuro di sé, un uomo che vive di certezze. Una fra tutte quella di avere un viso inconfondibile, riconoscibile tra mille altri volti anonimi. Per questa ragione Parrella si è candidato nelle liste del Popolo della Libertà alle amministrative che si sono svolte a Napoli utilizzando una accorta strategia: manifesti senza il suo nome. Forse perché a Milano, per la campagna elettorale di Letizia Moratti contro i bolscevichi guidati da Giuliano Pisapia in colbacco, si era presentato anche Silvio Berlusconi che, alla folla in tripudio, aveva detto: Mi è stato chiesto di candidarmi. E io ho raccolto la richiesta e ci metto la mia faccia. E se prendo meno di 53 mila preferenze sarà roba da suicidio”.
In attesa del suicidio di Berlusconi, Parrella si candida e ci mette pure lui la faccia. Senza nome, mentre si percepisce da piazza Municipio il sinistro martellare di Luigi De Magistris, impegnato a costruire una forca assieme al capomastro Tonino Di Pietro che gli passa le assi e i chiodi. Il 12 maggio a pagina 37 del Mattino appare il messaggio elettorale di Parrella, il suo slogan (Dalla parte di chi lavora. Dalla parte di Napoli), la sua faccia. Ma non il nome perché non ce n’è bisogno, data la popolarità di cui gode il personaggio. Sotto di lui, nella stessa pagina, c’è la pubblicità di un viaggio a Medjugorje e l’immagine di una signora, che forse è la Beata Vergine o forse no, perché anche lei ci mette la faccia, come Parrella e Berlusconi, ma non il nome. Sono cose che accadono ai piani alti e che noi non possiamo capire.
Poi succede che qualcuno fa notare l’opportunità di farsi riconoscere anche da quei tre o quattro cialtroni (tra i quali noi) che non lo hanno mai visto di persona e allora il 13 maggio a pagina 50 del Mattino appare un altro santino del nostro eroe innominato. Stavolta però c’è anche il nome oltre allo slogan, in cui continua, sì, a professarsi Dalla parte di Napoli ma non più Dalla parte di chi lavora. Una precisazione che potrà tornare utile a chi si fa un mazzo così per tirare a campare a Napoli: per qualsiasi cosa, non contate su Parrella. |