Il direttore riorganizza
la squadra di Napolipiù

IL DIRETTORE DEL quotidiano Napolipiù Giorgio Gradogna sta riorganizzando la redazione dopo la grave emorragia subita a dicembre quando è partito Il Napoli. Al giornale gratuito dell’editore sardo Niki Grauso sono passati quattro redattori, metà dell’organico che confeziona le pagine di cronaca cittadina del Napoli: Arnaldo Capezzuto, Giancarlo Mancuso, Alessandro Migliaccio, Ciro Pellegrino.
Dal primo febbraio Gradogna ha assunto, con il grado di redattore capo centrale, Filiberto Passananti, napoletano, cinquantadue anni, da venti

professionista, disoccupato, in anni lontani al Giornale di Napoli e dal 2001 al 2002 direttore de La Campania, periodico “organo del consiglio regionale”. Passananti affianca


Gallone, Gradogna, Passananti e Scarpa

l’altro redattore capo, Donatella Gallone, responsabile della cultura, mentre il vice di Passananti è il capo servizio Marco Di Bello. Completano la squadra i capi servizio Antonio Di Costanzo, attualità e inchieste, il capo cronista Gabriele Scarpa e Antonio Vastarelli, ex economia, ora politica; i redattori Massimiliano Bonardi, sport, Sara Fornaro, cronaca comunale, il segretario di redazione Gustavo Gentile, ex direttore amministrativo del Giornale di Napoli, e Giuseppe Porzio, cronaca, con il praticante Francesco Maria Cirillo, all’economia.
“Per tornare alle quindici unità di dicembre, - annuncia Gradogna, direttore responsabile e amministratore della cooperativa Editoriale La Verità, che confeziona il quotidiano – Passananti è stato il primo passo. Dal primo aprile avremo altri due praticanti: Carlo Porcaro alla politica e Alessandra Del Prete agli spettacoli. Subito dopo è previsto l’arrivo di un capo servizio, che curerà le pagine dello sport”.
Il direttore di Napolipiù si mostra tranquillo e ottimista. “Dal 19 settembre 2006, - dice - con il nuovo formato e il prezzo a cinquanta centesimi, abbiamo cominciato a muovere le vendite, ancora modeste, e registriamo un trend positivo nella raccolta pubblicitaria in un mercato in cui giornali di grandi gruppi, come il Corriere del Mezzogiorno, continuano a vendere per pochi


Francesco Cirillo, Antonio Di Costanzo, Gustavo Gentile, Carlo Porcaro

spiccioli blocchi di pagine. L’equilibrio dei conti ci arriva dai finanziamenti pubblici: poco più di un milione di euro nel 2003, saliti a oltre un milione e duecentomila l’anno successivo e a un milione e mezzo nel

2005, cifra che dovrebbe essere mantenuta nel 2006. Il prossimo 16 dicembre festeggeremo dieci anni di vita: non è un risultato da poco, anche perché la concorrenza continua a crescere. Mi riferisco a Il Napoli, un quotidiano gratuito confezionato con buona professionalità, che, se ingrana sul versante pubblicitario, farà danni seri a tutti, non esclusi i grandi giornali, che in Campania hanno già chiuso il 2006 con flessioni nelle vendite più che allarmanti”.