Donna salda e giornalisti allineati

Il giorno dopo, a modo suo Alessandro Pellegrini, agente di Maurizio Sarri, ha provato a stemperare la tensione: Il clan dei giornalisti continua a scurreggiare con bocca, penna, tastiera. Non male come azione diplomatica. Era successo, ormai lo sanno tutti perchè i giornali hanno dedicato paginoni all'episodio (Repubblica Napoli addirittura due) che dopo Inter-Napoli la cronista di Canale 21 Titti Improta, che è segretario dell'Ordine dei giornalisti della Campania, aveva chiesto all'allenatore se il pareggio comprometteva la corsa allo scudetto e Sarri aveva garbatamente risposto: "Sei una donna e sei carina, perciò non ti mando a fare in culo".
Al momento aveva preso cappello, in maniera signorile e professionale, la sola Improta mentre in sala stampa i giornalisti sportivi, cioè per capirci quelli che fanno lo stesso mestiere di Gianni Brera e Gianni Mura, sghignazzavano allegramente e Nicola Lombardo, abitualmente triste come una salita canterebbe Paolo Conte, abbozzava un sorriso. Intorno i cortigiani sorridevano. La pagnotta è pagnotta, ma anche il cesto natalizio e il salmone a pasqua non sono male e poi tengo famiglia.
Rientrati a Napoli, si sono scatenati tutti contro Sarri e perciò Pellegrini aveva twittato il proprio pensiero, forse dopo essersi consultato con il tecnico nato per caso a Bagnoli a pochi passi dal San Paolo, che comunque subito dopo le parole offensive aveva incontrato l’inviata di Canale 21 e chiesto scusa.
Poi il solito bla bla di routine condito di riflessioni preconfezionate su sessismo e maschilismo.
Nel 2012 Improta, nel ritiro di Dimaro, chiese a Aurelio De Laurentiis come intendeva schierare il centrocampo. E l'uomo venuto da Torre Annunziata e residente a Los Angeles le aveva risposto: "Faccio giocare lei nuda a centrocampo".
Ora converrete che Improta, dopo Dimaro e Milano, dimostra di avere nervi e palle d'acciaio, di cui erano momentaneamente sprovvisti i giornalisti della sala stampa del Meazza.
E Brera? Lui sarebbe andato via tra nuvole di pipa, a mangiare in uno di quei ristorantini che aprivano apposta per lui a mezzanotte perchè era anche un godereccio che disse una volta: "La vecchiaia è anche bella, peccato che duri poco". E Mura, alla morte di Brera, scrisse un epitaffio mica da nulla: "Io non sarò il tuo erede, Giovanni. Siamo onesti, come te non c'è stato nessuno e non ci sarà più nessuno. Mica solo per lo sport".

Giovanni Drogo

 
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