Veti, inciuci e manovre
per la presidenza Fnsi

DOVREBBE ESSERE convocato per il 4 novembre il consiglio nazionale della Federazione della stampa per eleggere il  presidente che prenderà il posto di Santo Della Volpe scomparso a sessanta anni il 9 luglio. Molti gli aspiranti dichiarati (il primo è stato il segretario di Stampa Romana Paolo Butturini che il 6 agosto ha ufficializzato la sua candidatura) o sommersi, con conseguenti veti, inciuci e manovre che hanno fatto saltare tutti gli incontri ufficiali e ufficiosi convocati per trovare un nome di prestigio che rappresentasse al meglio un sindacato da tempo claudicante perché colpito da

una profondissima crisi di immagine e, soprattutto, di iscritti. Inutile fare l’elenco dei candidati lanciati in queste settimane.
È sufficiente ricordare come alcuni gruppi stanno scientificamente lavorando per

Giuseppe Giulietti e Carlo Verna

impallinare uno dei pochi nomi di larga riconoscibilità e certificata qualità professionale, quello di Giuseppe Giulietti, veneziano, sessantadue anni, giornalista Rai, a lungo animatore del Gruppo di Fiesole, dal 1989 al 1993 segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, e deputato per diciannove anni, dal 1994 al 2013.
Nella situazione di impasse che si è creata all’elenco dei papabili si vanno aggiungendo altri nomi; e c’è anche chi ha avanzato l’ipotesi di candidare cronisti che sono nel mirino della criminalità organizzata come Federica Angeli e Paolo Borrometi. Tra gli ultimi nomi proposti ci sono due giornalisti Rai: il romano consigliere nazionale Giorgio Santelli e il napoletano Carlo Verna, segretario dell’Usigrai dall’ottobre 2006 al novembre 2012. Sulla strada Fnsi di Verna, che da tempo ha dichiarato di voler correre nella prossima primavera per il vertice dell’Ordine nazionale, c’è però un ostacolo non da poco: per essere eletti alla presidenza della Federazione è necessario far parte del consiglio nazionale. L’ostacolo può essere aggirato se un consigliere della Campania dovesse dimettersi e il consiglio direttivo del sindacato regionale designasse Verna al consiglio nazionale. L’ipotesi però è altamente improbabile. “Stiamo lavorando, – dichiara il cronista del Mattino

Paolo Borrometi e Federica Angeli

Gerardo Ausiello, unico consigliere nazionale professionista della Campania – d’intesa con il segretario e l’intero vertice della Fnsi, per individuare ed eleggere un presidente di alto

profilo e con la schiena dritta, in grado di rappresentare tutti i giornalisti e di essere autorevole interlocutore di editori e istituzioni. Non mi sembra possa essere Carlo Verna, che è già impegnato per un ampio rinnovamento dell’Ordine nazionale”.
Mentre continua il giochino del totopresidente, il segretario della Federazione Raffaele Lorusso punta ancora con decisione sulla soluzione Giulietti e continua a lavorare per convincere gli oppositori, ipotizzando persino una cambio di maggioranza per portare a casa il risultato; l’operazione prevederebbe un’intesa tra il sindacato dei giornalisti Rai, il blocco delle associazioni minori guidate dalla Veneta, la pattuglia calabrese capitanata da Carlo Parisi più qualche sponda milanese e il taglio di Stampa Romana.
Ma perché puntare tutte le fiches su Giulietti? “Raffaele Lorusso – spiega uno dei senatori della Fnsi – è un segretario debolissimo che ha necessità di avere accanto una persona forte e riconosciuta, soprattutto se il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese dovesse essere rinviato a giudizio con le accuse di truffa e corruzione a meno di sei mesi dalle elezioni per il rinnovo dei vertici dell’Istituto di previdenza”.