Editoriale Corriere, udienza
per bancarotta fraudolenta

IL GIP DEL tribunale di Benevento ha fissato per il 30 giugno, alle ore 9,30, l’udienza preliminare per la bancarotta fraudolenta dell’Editoriale Corriere srl, la società che è stata proprietaria delle testate Cronache di Napoli e Corriere di Caserta. Due gli imputati: i fratelli Maurizio e Pasquale Clemente, titolari e amministratori della società costituita il 3 novembre 1994 e dichiarata fallita

con sentenza del tribunale sannita il 7 aprile 2006.
Il 20 marzo scorso il gip ha fissato l'udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio firmata da Urbano Mozzillo, pubblico ministero della procura di Benevento guidata da Giuseppe Maddalena. L’accusa nei


Pasquale Clemente(giornalista) e Roberto Paolo

confronti dei Clemente è concorso in bancarotta fraudolenta, con cinque articolati capi d’accusa. Gli editori “in concorso tra loro, - scrive il sostituto Mozzillo nella richiesta di rinvio a giudizio – ciascuno, in qualità di esecutore materiale, per le attività riferibili ai rispettivi periodi di competenza … falsificavano i libri e le scritture contabili della società fallita e comunque li tenevano in guisa da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari” e “distraevano e dissipavano il patrimonio della società” attraverso una serie di operazioni puntigliosamente elencate in una quarantina di righe, innanzitutto con la Tricovef service srl, ma anche con la Editalia srl, partecipata della Tricovef, e con la Libra editrice srl.
Esauriti i capi d’accusa, il pm cita le parti offese: la curatela fallimentare affidata a Patrizia Maffei e i giornalisti Pasquale Clemente, soltanto omonimo dell’editore, dal 2003 direttore della Gazzetta di Caserta, e Roberto Paolo, redattore capo del Roma. Subito dopo Mozzillo elenca i testimoni: la curatrice del fallimento Patrizia Maffei, Manlio Ingrosso, ordinario di Diritto tributario alla Sun e consulente tecnico della procura, il maresciallo della Guardia di finanza Pietro Di Giovanni, del comando polizia tributaria di Caserta. I protagonisti della vicenda sono comunque destinati a lievitare dal momento che le istanze di insinuazione nel passivo del fallimento sono cinquanta, per una somma superiore al milione e centomila euro.
“All’udienza preliminare – sostiene uno degli avvocati delle parti offese – il gup dovrebbe decidere il rinvio a giudizio perché la procura ha svolto un lavoro accurato e approfondito, sulla base anche della relazione del consulente d’ufficio. E ci sarà un margine largo per recuperare i crediti maturati nei


Gabriella Gatto e Giuseppe Maddalena

confronti dell’Editoriale Corriere perché siamo di fronte a un’azione penale personale e questo vuol dire che gli imputati non hanno lo scudo delle società”. Nonostante tutto Maurizio Clemente attende l’udienza convinto di avere carte da giocare e a proposito dell’udienza

del 30 giugno distingue due filoni: i creditori e la vicenda penale. “In merito alle accuse formulate dalla procura di Benevento, – dichiara a Iustitia – pensiamo di poter chiarire in aula la nostra posizione. Per quanto riguarda i creditori abbiamo da tempo azzerato diverse vertenze di lavoro, ad esempio con i giornalisti Roberto Paolo e Gabriella e Sonia Gatto. Rimangono in piedi voci consistenti con gli enti previdenziali che cercheremo di risolvere”.