Sembra passato un secolo. Elezioni politiche dell'aprile 2008: Daniela Santanchè, il candidato premier de La Destra, la formazione guidata da Francesco Storace, illustra ai cronisti nel transatlantico di Montecitorio il proprio manifesto programmatico: “A Silvio Berlusconi non gliela do. Lui è ossessionato da me, ma non gliela do” (Ansa e www.danielasantanchè.com). A beneficio degli analisti sviluppa il concetto l’indomani, 26 marzo, proprio qui a Napoli: “ Donne, non date il voto a Berlusconi. Lui ci vede solo in orizzontale, mai in verticale” (Corriere della Sera, pagina 13).
È un dibattito che appassiona cassintegrati e pensionati, e non risparmia neanche il leggendario Rocco Siffredi (interprete di pellicole epocali come La suocera in calore. Nel cast Baby Pozzi, Eva Orlowsky e l’indimenticabile Marina Frajese). Dal sito gossipblog.it e sul settimanale Chi? l’enigmista Siffredi (virtuoso dell’incastro tra orizzontali e verticali) stila la classifica del buongustaio: “Oggi mi ispira molto Michela Vittoria Brambilla, una gatta che se ne farebbe fare di tutti i colori. E Lilly Gruber, che vedo veramente fetish. Ma anche Irene Pivetti, una disposta a tutto:il massimo l’ha raggiunto quando si è tagliata i capelli. Però quella con cui farei sesso senza tanti complimenti è Daniela Santanchè”.
Poi è andata come è andata. Sembra passato un secolo. Ma si sa com’è l’amore: i contrasti lentamente si smussano, le posizioni si ammorbidiscono (anche se il nostro Rocco non la pensa così). Sta di fatto che nell’ammucchiatona del popolo in marcia verso la libertà trova posto anche Daniela, legata da reciproca simpatia agli “ex colonnelli di An, che hanno le palle di velluto” (intervista dell'undici maggio 2009 a Paola Di Caro del Corriere della Sera).
E così Santanchè, mentre da Casoria il festival della lavandaia tracima e inonda sottoscala e tombini d’Italia, non può esimersi dal dire la propria opinione “per amore della patria e delle istituzioni”. E a Libero, sobrio foglio di informazione indipendente diretto da Vittorio Feltri, il 31 maggio rivela: “Veronica ha un compagno”. E fa nome, cognome, età e professione: Alberto Orlandi, quarantasette anni, capo dei body guard di Veronica.
Intanto a via Chiatamone, lato mare, il direttore Mario Orfeo, con l’amarezza nel cuore e la nostalgia per l’imminente trasloco a Saxa Rubra, telefona alla redazione romana del Mattino che è in procinto di essere azzerata. Per fortuna i telefoni funzionano ancora e riesce a spedire Maria Paola Milanesio a intervistare Santanchè, raccomandandole due cose: oggettività e attenzione a non scivolare sul sapone di Marsiglia. Il 1 giugno il Mattino apre pagina 3 (testatina Rivelazione) con “Santanchè: Veronica ha un compagno”. Appassionata la difesa delle istituzioni da parte della “destra billionaire” come la definì affettuosamente Berlusconi al tempo del “gliela do, non gliela do”. “ Parlo perché non voglio che continui questa situazione, con il Paese  che rischia di essere travolto da un presunto scandalo. Spero solo che la moglie di Berlusconi si ricordi di essere la moglie del presidente del Consiglio”.
Nella fretta nessuno si era però preoccupato di ricordare a Berlusconi di essere il marito della moglie del presidente del Consiglio. E la stessa Milanesio dimentica di chiedere a Santanchè notizie sull’intrigante questione della donazione non accordata al Cavaliere e sul dilemma “orizzontale” o “verticale”. Ma ci pensa Santachè a sfiorare la questione quando dichiara al Mattino: “Che c’entra il passato? Con Berlusconi ho rapporti sinceri”, rafforzando un pensiero già espresso, in verticale, nell’intervista al Corriere della Sera (“Se devo avere un capo me lo scelgo da sola. E l’unico che riconosco come tale è lui”). E qualche superinvidioso l’ha prontamente ribattezzata Daniela L’Attaché.
Okei, il giornalista è uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo. Visto si stampi.