Attenzione ai particolari

Che dire? Un ragazzo di 25 anni, Filippo Vinaccio, muore a Forio d’Ischia durante una gita in barca con tre amici. Forse il mare mosso, forse un bicchierino di troppo, forse l’hashish. Il 17 agosto il Corriere del Mezzogiorno se ne occupa con una corrispondenza firmata da Gabry Gialanella: Forio, gita con “sballo” in barca / Muore sotto gli occhi degli amici.
E c’è anche l’intervista telefonica a Lino Ferrara, presidente dell’Associazione armatori da diporto, che denuncia inesperienza, mancanza di buonsenso, leggi carenti e forse troppo permissive.
Più benzina e meno hashish - è il titolo dell'articolo - gli avrebbe salato la vita”. Il redattore che impagina il pezzo scrive proprio così: salato. Ma forse Ferrara avrà detto 'salvato'. Comunque non si sa, perché la telefonata via cellulare era disturbata per il cattivo tempo.
Al Cormezz però sono attenti ai particolari e importa poco che, con soggetto plurale, il verbo sia al singolare. Dopo aver consultato le carte geografiche e verificato che Forio si affaccia sul Basso Tirreno, hanno dedotto che la tragedia è avvenuta in un tratto d’acqua molto salata.
Scongiurato l’errore nel titolo, al desk, guidato dal redattore capo centrale Carmine Festa, si tira un sospiro di sollievo e dalla stanza del direttore Antonio Polito un fil di fumo di pipa riprende ad alzarsi. Anzi, sale.

Puccio Gamma
 
Lino Ferrara
Carmine Festa
Antonio Polito