CINEMA: FILM CASO SIANI; FIUME REPLICA A CDR 'IL MATTINO'
REGISTA, NODO MATTINO-SIANI MAI AFFRONTATO DAVVERO (ANSA) - NAPOLI, 11 DIC

Maurizio Fiume, regista del film "E io ti seguo" sulla uccisione del giornalista napoletano Giancarlo Siani, replica al comitato di redazione de 'Il Mattino che in una nota pubblicata oggi definisce la pellicola "un gravissimo insulto alla redazione e alla storia" del quotidiano.
"Nel dibattito che è seguito alla proiezione del film 'E io ti seguo' agli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento - spiega Fiume - ho più volte ripetuto che Il Mattino di oggi è molto diverso da quello degli anni '80, individuando il momento della svolta nell'estate del 1993, quando alla direzione del quotidiano è arrivato un giornalista del prestigio di Sergio Zavoli". "A leggere il comunicato del Cdr de Il Mattino - sottolinea il regista - devo dire che forse sono stato troppo ottimista perchè in alcuni passaggi della dichiarazione, 'sorprendente' per la sostanza e la forma, si respira l'aria viziata di anni lontani. L'indicazione del Cdr del Mattino secondo la quale l'interpretazione della realtà per ragioni artistiche possa far ricorso alla fantasia 'solo per migliorare la trasposizione stessa' è un duro attacco alla libertà di espressione che, se applicato alla storia del cinema italiano, cancellerebbe il neorealismo, i film di impegno civile di Francesco Rosi e, perfino, le recenti trasposizioni cinematografiche di film come 'I cento passi' di Marco Tullio Giordana e 'Buongiorno, notte' di Marco Bellocchio".
"Venendo al merito della questione, sulla quale dichiaro fin d'ora all'attuale direttore Mario Orfeo e alla redazione del Mattino la mia disponibilità a discutere in qualsiasi sede - afferma Maurizio Fiume - devo dire che il nodo Mattino-Siani non è stato mai affrontato davvero. C'è stato qualche raro articolo, ma mai sulle pagine del Mattino".
"Le indagini del capo della Mobile Bruno Rinaldi e del pm Armando D'Alterio hanno solo toccato via Chiatamone, ma al ruolo svolto da alcuni redattori, il capo della squadra mobile, Rinaldi, dedica un intero capitolo - ricorda Fiume - e li cita in maniera durissima nelle conclusioni del primo rapporto di polizia giudiziaria sull'omicidio Siani che firma nel dicembre 1993".
"La questione - osserva il regista - è certamente complessa e merita un approfondimento serio, ma vorrei ricordare un episodio, raccontato nel film. Come risulta dalla documentazione processuale, il giorno in cui viene ucciso Giancarlo Siani è molto preoccupato. Cerca invano aiuto e telefona al professore Amato Lamberti. Gli chiede di incontrarlo subito e gli dice di non poter parlare perchè è al Mattino. Lamberti gli propone un incontro alla Caffettieria di piazza dei Martiri. Siani risponde che è troppo vicino al Mattino. Giancarlo ha paura. Di che cosa? Di chi?"(ANSA).