Papere e papaveri
di Josef K. Byte

AVANZI

Dite la verità, anche a voi sarà capitato di dover fare un regalo in tutta fretta e, per cavarvi d'impaccio, riciclare uno di quei libri d'arte che, anche se nessuno ricorda di aver comprato o ricevuto, in una casa non mancano mai. È un po' quel che è successo ai lettori del Corriere del Mezzogiorno, che il 19 dicembre si sono visti dare in omaggio "Il critico maccheronico", una raccolta delle recensioni ai ristoranti che Antonio Fiore pubblica sul quotidiano diretto da Marco Demarco. Fosse stata una pietanza, e non un libro, lo stesso Fiore l'avrebbe probabilmente definita una minestra riscaldata: perché si tratta, tranne alcuni aggiornamenti che si contano sulle dita di una mano, dello stesso volumetto uscito un anno fa. E che regalo è se non ci trovo i ristoranti visitati nel 2003? E che me ne faccio di
indicazioni sui prezzi che risalgono anche a quattro anni prima? E non è sgradevole leggere frasi come "il professor Marcello Gigante, spregiator di cacioteche, non legga queste righe", parlando di una persona morta il 23
Marco Demarco, Antonio Fiore e Angela Frenda
novembre 2001 (quindi, una gaffe anche nella prima edizione)? Ma al presidente dell'Editoriale del Mezzogiorno Maria Laura Cafiero Mattioli e all'amministratore delegato Giorgio Fiore tale lavoro di fotocopiaggio dev'essere sembrato comunque uno sforzo redazionale insostenibile: così, per ripubblicare il libro (tiratura dichiarata, 35.000 copie), arriva anche il contributo dell'assessorato al Turismo della Regione Campania. Viene in mente l'inchiesta sui contributi regionali alle case editrici campane, che il 23 gennaio 2002 il Cormezz affidò a Angela Frenda: prendendo spunto dai finanziamenti (tre milioni di lire) dati per una "Guida musicale di Venezia", si disse che la Regione sceglieva a modo suo, con criteri strampalati, eccetera. Ma forse - e Antonio Fiore potrà confermarcelo - quando in cucina ci si ingegna con gli avanzi si può chiudere, se non la bocca, almeno un occhio.
 
DOV'È

Il presidente degli Stati Uniti non viaggia mai sullo stesso aereo col suo vice, perché, se accade qualcosa, almeno uno dei due si salva. In Italia siamo più bonaccioni: dove sia Ciampi non lo sanno nemmeno i giornali più autorevoli. L'otto novembre la Stampa, diretta da


Biagio Agnes, Carlo Azeglio Ciampi e Marcello Sorgi

Marcello Sorgi, pubblica in prima pagina questo titolo: "Ciampi e l'informazione, 'Rafforzare il pluralismo' / Il nuovo monito del presidente al premio Ischia". Ma a pagina 3 scopriamo che l'auspicio non è
stato espresso sull'isola verde, ma al Quirinale, "incontrando promotori - tra i quali il presidente Biagio Agnes - e vincitori del premio Ischia di giornalismo": che si è tenuto a luglio, e che il desk della Stampa, con questo piccolo exploit, l'anno prossimo non vincerà.
 
PREGHIERA

Abbiamo già detto in passato che l'aggettivo "sfizioso" ci provoca attacchi di orticaria psicosomatica: suggerisce un solletico al gusto, un divertimento senza lampi, un piacere senza eccessi. Nell'arredamento della vita, è un articolo Ikea. Il direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco, invece, ama lo sfizio, come testimoniano molti degli argomenti che, durante sfiziosissime riunioni con gli altri responsabili della prima pagina, Francesco Durante e Angelo Lomonaco, decide di pubblicare. E se lo sfizio non c'è, lo si inventa. Il 25 ottobre, nelle pagine dello sport, c'è un articolo di Antonio Giordano sul Napoli, in vista della partita in campo neutro a Campobasso contro il Torino. "Il sacro non si mischia con il profano, però don Michele è lì, con il Napoli, per indurlo a pregare
un po', per arricchire la vigilia della gara con il Torino d'una atmosfera un po' mistica. Soccavo, ore 12: don Michele è arrivato in macchina con Carlo Iuliano, è approdato nella grande sala dei trofei - in disuso da un po' - e ha dialogato con qualche giocatore che aveva espresso il desiderio di
Francesco Durante e Carlo Iuliano
parlare, di confrontarsi". Questa amichevole scenetta, però, nel richiamo in prima pagina diventa un'altra cosa: "Con don Michele, prima di partire per il ritiro molisano, il Napoli si è raccolto in preghiera a Soccavo". Rispetto al "dialogare con qualche giocatore" è una bella forzatura, ma niente in confronto a quello che dice il titolo, che più sfizioso non si può: "Un prete in ritiro per aiutare il Napoli a vincere". Due chiacchiere a Soccavo diventano prima una preghiera di gruppo e poi un autentico pellegrinaggio: con don Michele addirittura in ritiro con la squadra a Campobasso, quando Giordano ce lo aveva anche descritto mentre dopo la visita si allontanava in macchina. Sarebbe ora che, sotto la testata, il Cormezz mettesse un avviso, come in certi film: ogni riferimento a persone e avvenimenti reali è puramente casuale.
 
MEMORABILE

Si inaugura la stagione lirica del San Carlo e Repubblica Napoli, alla vigilia della prima, il 2 dicembre, dedica tre pagine all'avvenimento. Dopo aver letto il pezzo del sovrintendente del teatro napoletano,


Gioacchino Lanza Tomasi

Gioacchino Lanza Tomasi, al pronto soccorso hanno dovuto farci una flebo di Gianni Morandi e Iva Zanicchi, perché il tono generale era questo: "Ogni nuovo campo numerico deve consentire le operazioni permesse dai campi numerici già in uso. Così le operazioni sulle frazioni debbono consentire le operazioni presenti per i numeri interi, fino ai numeri
irrazionali che debbono consentire le operazioni presenti per i numeri razionali. Altrimenti la riconoscibilità del sistema di comunicazione si fa impossibile". Così, invece, la comunicazione si semplifica.
Una volta dimessi, abbiamo letto l'articolo di Marina Mayrhofer, docente di Storia della musica all'Università di Napoli, dedicato alla "Elektra" di Richard Strauss che stava per andare in scena. L'attacco era questo: "Tra i ricordi non proprio recenti, i melomani annoverano una memorabile edizione dell'Elektra di Strauss, realizzata nel Teatro Grande di Pompei e affidata alla direzione d'orchestra di Carlos Kleiber, interprete tra i più acclamati del
repertorio tedesco. " Edizione memorabile soprattutto perché mai esistita: l'otto settembre del 1988, a Pompei, l'"Elektra" fu diretta da Wolfgang Sawallisch. A voler essere pignoli, Kleiber ha diretto "Elektra" solo otto volte, cinque al Covent Garden (1977) e tre a Stoccarda (1971): ma la sua fama di direttore imprevedibile, se lo ha portato spesso ad annullare all'ultimo
Gianni Morandi
momento le sue esibizioni, forse lo spinge anche a comparire all'improvviso nei "ricordi non proprio recenti" degli studiosi del ramo.
 
LA PIAZZA

Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio si pronuncia: Agostino Cordova deve lasciare la guida della Procura di Napoli per incompatibilità ambientale, ma può aspirare a un incarico di pari prestigio. Sembra la fine di una tormentata vicenda. Il 24 ottobre Repubblica Napoli dedica al caso due pagine, con articoli di Giovanni Marino e Irene De Arcangelis. I ragazzi della via Gluk (il


Agostino Cordova e Irene De Arcangelis

desk formato da Francesco Rasulo, Marco Sarno e Edoardo Scotti, così chiamati da quando hanno tolto una "c" al compositore Gluck) decidono di pubblicare una foto a due colonne e mezza di un magistrato nella "piazza coperta" del tribunale. Esigenze grafiche vogliono
che il giudice, come si dice in gergo, "guardi" a sinistra (nessuna malizia politica); ma nell'originale guarda a destra, e allora l'immagine viene girata. Si fa normalmente, sia chiaro: ma in questo caso, le due grandi scritte sul cartellone ("sezione penale" e "sezione civile") compaiono anch'esse girate, e ben visibili. A meno che non si tratti di un modo un po' troppo creativo di suggerire al lettore che, a volte, la giustizia funziona al contrario.
 
PATATE

Che si apra un nuovo negozio di abbigliamento per bambini, secondo noi, non è una notizia talmente rilevante da meritare un lancio
d'agenzia: ma se proprio si deve fare, tanto vale farlo bene. L'Ansa Napoli, il 28 ottobre, mette in rete un lancio siglato da Franco Tortora, intitolato "Commercio, da domani a Napoli apre catena Petit Pataton". Apprendiamo che "un imprenditore napoletano, Enrico Martusciello, è il promotore dell'apertura a Napoli di Petit Pataton, una catena di abbigliamento per bambini". Ma il piccolo patatone (quindi, a rigore, una patata di dimensioni normali)
Franco Tortora
non c'entra, perché la catena si chiama Petit Patapon. Per noi, comunque, già da tempo la redazione guidata da Mario Zaccaria si chiama Petit Patatrac.
 
VROOOM

Vi abbiamo già raccontato delle virtù profetiche del Mattino: quando il 20 ottobre Giovanni Paolo II nominò trenta nuovi porporati, il

Michele De Simone, Toni Iavarone e Marco Zamboni
titolo fu "Tra i neo-cardinali il prossimo pontefice". Ma adesso la cosa sta prendendo una piega inquietante, se oltre ai vaticanisti, che magari hanno l'aggancio giusto in alto, ci si mettono anche i responsabili
di altri settori. Già il 13 novembre, nelle pagine dell'Attualità, si era materializzato il sogno di tutti gli scommettitori: la consueta tabella del giovedì sul lotto portava la dicitura "Estrazioni del 12 dicembre 2003". Fino al 4 dicembre, quando il titolo a tutta pagina dello sport, settore curato da Toni Iavarone e dal vice Michele De Simone, è questo: "Napoli, Zamboni accelera". Il difensore azzurro dev'essere
rimasto talmente suggestionato che il giorno dopo, come per un comando post-ipnotico, prende quel titolo alla lettera; e infatti, il 6 dicembre, nello sport compare questa notizia:
Il Mattino del 4 dicembre e, sotto, il Mattino del 6 dicembre
"Zamboni investe una ragazza: è grave / Sequestrata la vettura del calciatore".