IL 27 GENNAIO alle 15,30 a Roma, nella
sede del consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, cominciano
gli orali dell'ottantatreesima sessione d'esami per diventare giornalista
professionista; si parte dalla lettera 'U'.
Tre le prove scritte, tenute il 31 ottobre all'hotel Ergife: la sintesi
di un testo della lunghezza massima di trenta righe da sessanta battute;
la scrittura di un articolo non più lungo di quarantacinque
righe da sessanta battute; le risposte a un questionario su argomenti
di attualità e di cultura politico-economico-sociale. Le domande
presentate erano 713, ma la commissione (la guida Paolo De Fiore,
presidente di sezione della corte d'appello di Roma, e ne fa parte,
su indicazione dell'Ordine della Campania, il direttore del Roma Antonio
Sasso) ne ha ammesse 695. A sostenere gli scritti si |
presentate (vedi l'elenco sul numero 34 di Iustitia
del 27 settembre 2003), quarantanove le ammesse, con quindici bocciati
e trentaquattro promossi, il 69 per cento.
Diversi i giornalisti che hanno ottenuto 'ottimo'; tra gli altri,
Paolo Bernacchio, Ciro Scognamiglio, Alberto Cigalini,
Francesco Macaro, Pietro Barghigiani, Stefano Caselli,
con voti da 58,67 (su sessanta) a 57,00. A seguire una quindicina
di 'distinto', con votazioni tra il 55,36 a 55,33.
Tra gli iscritti all'Ordine della Campania il voto più alto,
'buono', l'hanno ottenuto in tre: 46, 66 per Silvestro Mele
(Teleprima e TeleCapri Sport); 46,23 a Marco Di Bello (Napolipiù);
46,00 a Sergio Governale (il Denaro).
L'elenco degli
ammessi agli orali viene completato da undici 'discreto' e venti
'sufficiente'.
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