Cara Iustitia cara,
andiamo troppo di fretta. C’è il capitone ancora da comprare e la pizza di scarole che ancora non ha le scarole. Le notizie della mattinata, seriamente incasinata, sono due: lo sciopero dei pastori del nostro sontuoso presepe a causa delle luci ad intermittenza e della rottura del motorino della cascata; il ritrovamento di un lancio Ansa Napoli che, sotto sotto, rivela le future strategie made in Naples di Forza Italia. C’è il capitone da domare, ma nell’acqua pazza della politica c’è un grande fermento. Mentre il governatore Bassolino si è affidato per il rilancio dell’immagine della Regione Campania al mercante di notizie Klaus Davi, chili di gelatina in testa, montatura alla Harry Potter, consulenze a pioggia a sgallinate, polli, prosciutti e politici (a Fassino suggerì di andare da Maria De Filippi a riabbracciare l’amata tata), il consigliere regionale Fulvio Martusciello, invece, ammuinatore di talento, per l’ascensione di Forza Italia, da tempo, ha imbastito una di quelle strategie da rilanciare Bassolino e soci meglio di Santa Klaus.
Da quando il mai-leader Antonio Martusciello, fratello bello e coltello di Fulvio, si è seppellito con la cenere della sua inadeguatezza, la politica dei martuscelliani è di una chiarezza straordinaria: demolire gli anti-martuscelliani. A tutti i conti. «Abbiamo voglia di tornare a vincere», c’era scritto a bella vista su un manifesto, che tempo fa tappezzava Napoli, su cui un balletto di numeri testimoniava com’era ridente e forte il partito ai tempi del bell’Antonio M.. Politiche 2001: Forza Italia al 31.36%; Politiche 2006: Forza Italia al 22.69%. Comunali 2001 Forza Italia con Martusciello Sindaco al 26.15%; Comunali 2006: Forza Italia con Malvano Sindaco al 19.75%. Insomma, i forzisti somigliano alle squadre di Zeman: adorano perdere in casa. Fronda su fronda, scazzo dopo scazzo, mentre Berlusconi s’affatica a immaginare per la sua squadra una nuova stagione del cuore, qui a Napoli, i suoi azzurri più che al partito della libertà, hanno messo su quello delle cifre in libertà.
La riprova è l’Ansa ritrovata stamattina, stampata e dimenticata sotto una montagna di pecorelle escluse dal presepe insieme a un puttino dalle ali bruciacchiate. «Napoli, 14 ottobre – Gennaro Carbone, consigliere comunale di Fi, esalta la manifestazione svoltasi stamane in via Cimarosa, con il consigliere regionale Fulvio Martusciello, sulla Finanziaria: “Vi hanno partecipato oltre 200 persone, contro le 78 contate alla manifestazione di via Paisiello nonostante la presenza del coordinatore regionale (Nicola Cosentino, ndr), di un candidato a sindaco, di due parlamentari, di vari consiglieri comunali”…».
I Martusciello boys battono 200 a 78 i rivali di partito. La notizia è di quelle che contano: la politica del pallottoliere trionfa su quella delle idee. Parola di Gennaro Carbone, il Gianni Pilo di via Melisurgo, che ha riportato, fedelmente, i numeri delle manifestazioni. Nel conteggio conclusivo non sono rientrati tre vecchietti che si scaccolavano, una casalinga con un carrello di detersivi, due marocchini che vendevano i Pulcinella taroccati di Lello Esposito e tutti i bambini nei passeggini. Dopo la grande prova di maturità politica di Carbone, Fulvio Martusciello sta già pensando alla creazione di unnuovo movimento. Il suo nome sarà Conta Italia. Tra i gadget che verranno distribuiti ai portagente e ai simpatizzanti una gigantografia dell’attore napoletano Pietro De Vico, contatore di piccioni a piazza San Marco nel finale del film Tototruffa ’62. Già pronti i cartelloni 6 metri per 3 che invaderanno la città con il simbolo di un piccione stilizzato, appunto, e lo slogan: «Conta Italia. Riconta la gente».
La pizza di scarole non ha ancora le scarole. Byte byte
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