Licenziamento alla Sippic spa

Gentile direttore,
ti racconto una storia drammatica ignorata dai giornali.
Civù è un paziente di circa cinquant’anni, curato da molti anni dalla Salute mentale di Capri. È una persona sensibile e intelligente, sposato con una assistente sociale. Invalido civile, soffre di disturbo bipolare, una grave malattia psichiatrica che danneggia l’umore del paziente e lo rende instabile e imprevedibile ed esposto ad una ideazione suicidaria. Civù è un paziente resistente ai farmaci, che dopo un certo periodo perdono efficacia rendendo indispensabile periodicamente un cambio di terapia.
In questi periodi la situazione si fa critica: le nuove medicine devono ancora avere il tempo di funzionare, le vecchie, da sostituire gradualmente, non hanno più alcun  effetto. Allora il paziente entra in crisi, e per preservare la sua salute diventa indispensabile prescrivere dei periodi di astensione dal lavoro, che non procurano alcun piacere al paziente, dato che a lui piace lavorare. Stare chiuso in casa su una montagna di uno scoglio in mezzo al mare non gli sembra infatti un destino invidiabile.
Civù, malato, è costretto a superare il periodo di comporto, che è il periodo massimo di malattia consentito dal contratto di ogni singolo lavoratore, oltre il quale si va verso il licenziamento. Di solito sindacati con un minimo di autorevolezza trovano un  accordo con le aziende dove operano lavoratori gravemente malati, invalidi civili con i benefici della legge 104, utilizzando magari lo strumento dell’aspettativa senza stipendio. Così purtroppo non è avvenuto nell’isola delle sirene, luogo apparentemente bonario e privo di conflitti, dove invece i pazienti psichiatrici sono afflitti da una stigma molto più feroce ed escludente che sulla terraferma, circondati da una ricchezza imponente che amplifica a dismisura le loro difficoltà e sofferenze.
Civù lavora alla Sippic spa, Società imprese pubbliche e private in Ischia e Capri. La  storia della Sippic è particolare: si occupa della produzione di energia elettrica e dei trasporti su gomma e su rotaia dell’isola.
Nell’agosto del 2009 scoppia la rivolta contro la centrale elettrica della Sippic. Inquinamento, fumi, cattivi odori, rumori e i black-out elettrici, e la gente scende in piazza a Marina Grande, assediando per ore la centrale elettrica, con l’intervento di polizia e carabinieri.
Il 27 ottobre 2011 il direttore di Capri Press Anna Maria Boniello scrive sulla sua rivista on line: “Cinquecentomila euro di cauzione e trenta giorni di tempo per superare i problemi di inquinamento ambientale della Sippic di Capri. È  questo il senso del dispositivo emesso dalla Procura e dal Tribunale di Napoli che ieri sono stati notificati oltre che al Sindaco di Capri Ciro Lembo ed al Sindaco di Anacapri Franco Cerrotta, anche al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani, all’Ambiente Stefania Prestigiacomo, al Capodipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, al Prefetto di Napoli Andrea De Martino ed al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. La corposa documentazione è stata depositata negli uffici del Comune in piazzetta dagli agenti del nucleo di polizia investigativa ambientale e forestale, che hanno ricevuto la delega dalla Procura di seguire l’intricata questione. Il provvedimento della Procura della Repubblica, è stato siglato da Giandomenico Lepore, Procuratore Capo di Napoli, dal Procuratore aggiunto Aldo De Chiara, che coordina il pool di magistrati ecologici che da anni si occupa del problema Capri e da Federico Bisceglie, Sostituto Procuratore a cui sono state affidate le indagini dell’inchiesta.  (…) il Gip ha emanato l’ordinanza in cui chiede l’eliminazione di tutte le violazioni rilevate entro il tempo massimo di trenta giorni e una cauzione di cinquecentomila euro da versare su un conto della Procura di Napoli, somma che sarà introitata se entro il termine di trenta giorni dalla notifica del provvedimento non verranno eliminate tutte le violazioni già riscontrate dal Ctu. Se la società non vorrà usufruire di tale facoltà che gli consente il magistrato allora, scrive il Pm, sarà disposta l’apposizione dei sigilli alla centrale elettrica già sottoposta a sequestro”.
Lo stesso giorno Nicola Pasquino, docente di Misure alla Facoltà di Ingegneria della Federico II rilascia questa dichiarazione all’Adn Kronos: “Credo sia estremamente difficile che la società che gestisce la centrale elettrica sia in grado di adeguare la struttura a tutte le normative vigenti in soli 30 giorni. Ho avuto modo di studiarla e di verificarne il grosso impatto ambientale e paesaggistico alcuni anni fa. Non mi risulta che rispetto ad allora ci sono stati grandi miglioramenti, anzi sembra il contrario”.
La Sippic, nel mirino da anni della Procura e del Tribunale di Napoli per le sue condotte lesive dell’ambiente, licenzia un lavoratore di 50 anni, invalido civile, paziente psichiatrico in fase di scompenso per lo sforamento di pochi giorni del periodo massimo di malattia consentito dal contratto, buttando sul lastrico una famiglia, nel silenzio dei sindacati.
Certamente si può dire che la Sippic non tiene alla sua immagine. O forse è proprio questa l’immagine che vuole diffondere e a cui tiene, evocata dal licenziamento di Civù, ai tempi di Marchionne. Un caso di inquinamento antropico, che in qualche modo riflette una propensione all’inquinamento ambientale.
Nel frattempo Civù è migliorato e sta bene, per quanto può esserlo un lavoratore, paziente bipolare con famiglia a carico, licenziato a più di 50 anni per motivi di salute senza nessuna speranza di trovare un altro lavoro. Ma ora che potrebbe lavorare, non può più farlo. I casi come questo sono un sensibile indicatore del degrado della difesa dei lavoratori e dei pazienti psichiatrici.
Ora Civù cercherà di difendersi in tribunale, e i medici della salute mentale saranno chiamati a testimoniare sulle sue reali condizioni psicofisiche. Tuttavia penso che il suo caso dovrebbe essere al centro delle preoccupazioni di un sindacato responsabile.

Francesco Blasi
(*) Da www.adnkronos.com
 
Anna Maria Boniello
Ciro Lembo
Franco Cerrotta
Silvio Berlusconi
Paolo Romani (*)
Stefania Prestigiacomo
Andrea De Martino
Stefano Caldoro
Lepore
Aldo De Chiara
Sergio Marchionne

Francesco Blasi