Il Mattino.it del 19 gennaio

Crisi della politica, spazio ai giovani capaci
In questi ultimi tempi, che sono tempi terribili, per il tessuto sociale, economico e politico, siamo circondati da uomini (almeno quelli della Res Pubblicae), che sembrano vivere nel mondo ipotizzato dal grande filosofo greco Platone, mondo di idee, progetti sublimi, che (serve assolutamente un però) almeno sembra non riescono mai a trovare la loro dimensione reale, restano lì, nelle vuote purtroppo parole di un leader o dell’ altro e non si sublimano, restando infelicemente eteree.
La Morale, tanto chiacchierata, decantata, promessa nei tempi passati e recenti, non riesce ormai a diventare neanche un’ aspirazione ai nostri giorni, della politica in primis (che in questa fase sembra essere monocolore), la città poi, vive un momento che dura in pratica lo spazio di una generazione, nel quale si è verificato uno shock straordinario che ha messo in crisi i modelli di riferimento della società che ha prodotto questi risultati, ed anche se è assolutamente vero che questi anni sono stati caratterizzati anche da positività, il bilancio tra bianco e nero, è una tinta grigissima dagli ampi bordi scuri, che lascia dietro di sé grande amarezza per il recente passato e immense incertezze per il futuro prossimo e remoto.
Il sentimento, anzi l’ idea, che mi sono fatto personalmente e che non è in crisi la morale, ma l’ Etica, di riferimento, il modello assoluto a cui aspirare è cambiato, non evoluto, semplicemente sostituito con un altro, pessimo a mio avviso, ma modello a quanto pare di ispirazione Nazionale e non solo locale, modello tra l’ altro povero di ragioni e sentimenti che ha prodotto l’ indebolimento della politica, quella vera, quella che programma il futuro dei cittadini a vantaggio di altre forze, a volte positive (vedesi l’ ascesa del Buon Cardinale Sepe), troppe volte negative (furbetti e furboni, camorristi etc … ).
Oggi si deve perentoriamente cambiare, qualcuno proponeva di puntare su chi eccelle, io dico di puntare sull’ Etica del Fare e sulla morale che ne deriva, la MORALE del FARE, bene, del fare giovane, che da spazio al nuovo che abbia riferimenti forti, che abbiamo come obbiettivo non quello di creare un momento, ma un futuro.
I Giovani, ci sono, sono in Politica, in Impresa, negli Ordini professionali ovunque e in Campania ce ne sono più che in altri luoghi e quello che chiedo, anzi chiedono e avere la possibilità di costruirlo loro il futuro, di essere sul campo in prima persona.
Lascio con una domanda rivoltami da un vecchio e buon professore universitario dopo la pubblicazione dei dati sulla vitalità delle giovani imprese in Campania che si meravigliava del fatto che nonostante tutto le neonate imprese fossero non solo in crescita, che la nostra Città Napoli, fosse la terza città di Italia per Natalità Imprenditoriale, la mia risposta è stata un semplice Napoli Odi et Amo … Nescior non Posset.

(19 gennaio) Angelo Bruscino
Presidente Gruppo Giovani Confapi Campania