|
 |
Inchiesta 'lauree
facili' con lacuna
|
 |
LA SPERIMENTATA coppia Sergio Rizzo – Gian Antonio Stella, autori nel 2007 del best seller da oltre un milione di copie ‘La casta’, ha tirato fuori un altro capitolo del viaggio nell’Italia dei privilegi e dei paradossi.
Il 15 dicembre il Corriere della sera pubblica in fascia alta di prima pagina l’inchiesta ’Le lauree facili dei giornalisti’, con occhiello ‘Università / Scorciatoie’. Sotto la lente di ingrandimento la legge che riconosce a chi già |
lavora e vuole laurearsi dei crediti per l’esperienza maturata, in linea con le indicazioni europee. La legge riguarda varie professioni e tra queste i giornalisti: per la laurea in molti casi occorrono 180 crediti e le università per accaparrarsi ‘studenti’ fanno a gara a distribuirli: |

Marco Demarco, Vittorio De Sica (*) e Franco Siddi |
|
sessanta, ottanta, cento, centoventi, persino centocinquanta. La convenzione dell’università di Siena con i carabinieri “permetteva ai marescialli che avevano seguito un certo corso interno – scrivono Rizzo e Stella – di vedersi riconoscere fino a 124 ‘crediti formativi’. Solo 24 meno dei 148 necessari ad avere la laurea triennale in Scienza dell’amministrazione: tre tesine e il maresciallo era dottore”.
La pacchia dura alcuni anni, fino a quando il ministro dell’Università Fabio Mussi pone un tetto ai crediti: non più di sessanta. Il tandem passa a concentrarsi sulla ‘Harvard ciociara’, l’università di Sora, località del Basso Lazio che ha dato i natali a Attilio Regolo, Vittorio De Sica e Anna Tatangelo. In quell’università decine e decine di giornalisti con i ‘crediti’ hanno conquistato la laurea, con i napoletani a fare la parte del leone. Altra anomalia segnalata è un ‘filtro’, costo “222 euro di diritti di segreteria per raccogliere le domande degli aspiranti universitari e smistarle con il conto dei relativi crediti”. Il ‘filtro’ viene prima gestito dalla ‘Rui international’, poi dalla ‘Società per la formazione e l’orientamento’, che ha tra i soci Claudio Ciotola, direttore responsabile del quotidiano on line ‘Osservatorio flegreo’, che ha come condirettore Domenico Falco, fino all’ottobre 2008 vice presidente dell’Ordine nazionale e poi vice presidente dell’Ordine campano.
Nell’inchiesta di Rizzo e Stella c'è una lacuna, perché tra i laureati illustri |

Domenico Falco, Fabio Mussi e Anna Tatangelo
|
sbocciati con i ‘crediti’ citano il segretario della Fnsi Franco Siddi, ma dimenticano il direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco.
Dei laureati di Sora Iustitia si è occupata nel maggio 2007. Il servizio veniva chiuso da una domanda: “Ma perché un giornalista |
|
come Demarco, con alle spalle trenta anni di professione, la vice direzione dell’Unità e un decennio al vertice di un quotidiano della scuderia Corriere della sera, senza contare le lezioni da docente al Suor Orsola Benincasa e l’attività di scrittore con ambizioni da storico, va a Sora gonfio di crediti, a prendersi la mini laurea?”
Forse se Rizzo e Stella, che nel giugno del 2007 a Napoli alla Saletta rossa della libreria Guida ha presentato il volume di Demarco ‘L’altra metà della storia’, avessero citato nell’inchiesta il direttore del Cormezz, avremmo finalmente avuto la risposta che aspettiamo. |
(*) Da http__it.wikipedia.org_wiki |
 |
|