Un amico ricorda
Marco Mascagna

Pubblichiamo il ritratto di Marco Mascagna scritto da un suo amico e collega, Pio Russo Krauss.

Marco Mascagna era un pediatra impegnato nell'ambientalismo, la nonviolenza, il pacifismo, l'educazione.
Marco era solito presentarsi come "pediatra", ma tale qualifica per lui significava che era uno che aveva le competenze (e Marco studiava, leggeva e si documentava tantissimo) e il ruolo per tutelare la salute dei bambini, cioè di una categoria di persone incapaci di difendersi e proiettate nel futuro.
Così si spiegano alcune sue affermazioni, che spesso stupivano l'interlocutore: "Che senso ha per noi pediatri interessarci del bambino che ha un po' di tosse e non impegnarci contro l'effetto serra?".
Era un ambientalista, impegnato in particolare contro l'inquinamento atmosferico e l'energia nucleare.
Egli è stato uno dei principali protagonisti della lotta contro la costruzione del parcheggio di 9 piani che avrebbe distrutto i Giardinetti di via Ruoppolo (ora denominati "Parco Marco Mascagna") a Napoli.
Aveva caratterizzato questa lotta con il suo stile "ecumenico", coinvolgendo sia le parrocchie che i giovani dei centri sociali, fermandosi a parlare con i pensionati che giocano a carte nei Giardinetti e affiggendo comunicati dattiloscritti e fotocopiati vicino ad ogni citofono e fermata d'autobus del quartiere.
Era un pacifista e un nonviolento, convinto che i conflitti - sia quelli sociali sia quelli internazionali - devono essere risolti senza far ricorso alla violenza, ma con le "armi" a disposizione di chi "sta nel giusto" ed è "debole".
Era un educatore, consapevole che la parola e l'esempio sono potenti strumenti di cambiamento, non perdeva occasione per organizzare un incontro con un gruppo di studenti o per denunciare un'ingiustizia o un disservizio, per dare un testimonianza o offrire elementi di conoscenza.
Era un cristiano di fede e, quindi, non sopportava il dogmatismo, il fariseismo, il formalismo di tanta parte della Chiesa.
Era uno di sinistra, che per lui significava avere a cuore gli ultimi e ritenere che non il mercato, ma la razionalità eticamente guidata dai principi di uguaglianza, libertà, giustizia e solidarietà può migliorare la condizione di tutti gli uomini.
Ma Marco era anche volubile, cocciuto, candido, profondamente buono, coraggioso. Amava molto la vita, coltivava l'amicizia e i rapporti umani sinceri, sapeva apprezzare il bello della natura (spesso si alzava all'alba per godersi il fascino del mattino o pedalava per chilometri per assistere ad un tramonto sul mare) e nell'umano (la musica, la letteratura), voleva essere in forma (correva andava in bici, faceva escursionismo).
Il 5 settembre 1991, mentre andava in bicicletta, è stato investito da un'automobile e tre giorni dopo è morto. Aveva 31 anni.

Pio Russo Krauss