Radio e Gomorra

Cara Iustitia cara,
urge un chiarimento sull’ultima assegnazione del Premio Giancarlo Siani avvenuta il 23 settembre scorso nella sala del Mattino intitolata al cronista ucciso dalla camorra. O meglio, più che un chiarimento, urge una delucidazione, come direbbe, roteando labbra e parole, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ermanno Corsi. Sì, perché la nostra condizione è simile a quella di chi non ha la chiave di lettura per aprire quella porta, sempre più sbarrata, della ragione. Il buonsenso - filosofia che un tempo dispensava mazzi di chiavi - porta, a chi sta alla porta, a pensare che un premio come quello dedicato a Siani, debba far salire sul podio lavori sulla legalità e dintorni.
Successe così nell’edizione scorsa, in cui vinsero gli studenti dell’Iti Galileo Ferraris di Napoli per il lavoro di ricerca e documentazione Costruiamo la legalità e Antonella Migliaccio e Iolanda Napoletano con la tesi di laurea Camorra e ordine pubblico a Napoli tra il 1892 e il 1899. Quest’anno, invece, gli organizzatori del premio - Ordine dei giornalisti della Campania, Associazione napoletana della stampa, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, il Centro studi Siani e il quotidiano Il Mattino - hanno preferito glorificare il controsenso, filosofia contemporanea che distribuisce un fottio di catenacci e lucchetti. Vincitori ex aequo - formula che appara ogni cosa, zia prediletta dal compromesso - del Siani 2006 sono stati Roberto Saviano, autore del libro nero sulla criminalità Gomorra e Simona Petricciuolo con la tesi di laurea in Storia del giornalismo dal titolo: La radio: on air dall’etere alla rete.
La radio? La radio. Benedetta nel nome di Siani dai promotori del riconoscimento, istituito nel 2004 (diciannove anni dopo l’omicidio del cronista), che si sono sintonizzati su una tesi che con camorra e legalità c’entra quanto la Iervolino con la Callas.
Su un lancio Ansa del 23 settembre si legge che gli enti che sostengono l’iniziativa “vogliono così premiare i giovani che decidono di scrivere su argomenti di cronaca nera”. Vuoi vedere che nella tesi transistor della Petricciuolo viene descritta l’alta frequenza dell’illegalità in Campania? Vuoi vedere che ritroviamo uno studio approfondito sulle voci del Sistema? O sulle canzoni neomelodiche amate dalla ditta Di Lauro, padre e figlio? Per ora, di cronaca nera, segnaliamo solo il delitto del buonsenso. E un conflitto: la vincitrice si è laureata al Suor Orsola Benincasa, istituto tra gli organizzatori del Premio Siani. L’alloro alla radio, allora, è un caso? O un classico fuorionda d’interessi? Stiamo alla porta.

Fausto Molosso


(*) Archivio del teatro San Carlo: il Nabucco del '49

 
Giancarlo Siani
Roberto Saviano
Simona Petricciuolo
Rosa Russo Iervolino
Maria Callas (*)
Cosimo Di Lauro