È sempre così, ogni anno, la fine di agosto è il momento più duro, il momento dei rimpianti e della nostalgia da elaborare e accettare, degli addii ma anche della speranza che quella strana alchimia dell’anima creatasi sotto il sole possa ripetersi l’anno prossimo.
La fine di agosto e poi i saluti, e i preparativi per il ritorno in città, una lacerante e bellissima poesia per tutti noi. Però, bisogna riconoscerlo, tutti anche un po’ ridicoli con i nostri pantaloncini estivi, a piedi scalzi per l’ultimo giorno in spiaggia, a graffiare la sabbia calda quasi a volercene portare il ricordo in città.
Arriva settembre e le prime gocce baciano la sabbia, come ricordava Peppino Gagliardi. E nelle redazioni c'è la nostalgia di quei giorni allegri e spensierati trascorsi a lavorare in bermuda e sandaletti radical in cuoio, con in sottofondo la musichetta di Despacito di Luis Fonsi, tra una clamorosa svista grammaticale nel titolo e una formidabile castroneria nel testo. Ma era agosto, e adesso si ricordano soltanto i giorni del lavoro in scioltezza tra bibite e granite al limone. E così come graffiavamo la sabbia per conservarne il ricordo in inverno, tra fine agosto e inizi di settembre qualche redattore ha voluto rinverdire quelle giornate estive fatte di allegre sciatterie.
A Repubblica Firenze: il 20 agosto una notizia informa che c'è stata Una tromba d'aria, che fa d'anni nel Casentino. Anche al Mattino hanno qualche granello di sabbia tra le dita dei piedi e come per ogni estate che finisce ci sono i fuochi a mare, pirotecnici e gioiosi: e così il 7 settembre Maria Chiara Aulisio ci aggiorna sull'insediamento dei rom. Miano, rom nella caserma/ arriva l'ok della prefettura.
E fin qui nessun botto. Poi c'è il catenaccio Tensione in Municipalità/ Boschetti: Mi hanno aggredito. Ora il presidente della Municipalità si chiama Maurizio Moschetti, e la caserma si chiama Boscariello.
Il deskista della cronaca ha fatto un mix, un cocktail, di quelli che si bevono ad agosto sotto l'ombrellone. |