"La camorra è anche fashion"

Abitualmente, confessiamo, non facciamo caso all’abbinamento cromatico tra mutande che indossiamo e pochette che esibiamo sulla giacca, pressappochismo che ci sbarra inesorabilmente la strada all’inserimento nei salotti buoni recensiti da Anna Paola Merone, redattrice di costume del Corriere del Mezzogiorno e riconosciuta regina del bon ton e del fashion (una versione vesuviana di Anna Vintour, direttrice di Vogue America interpretata nel film Il diavolo veste Prada da Meryl Streep).
Merone trova un epigono nella redazione on line del Cormezz, guidata da Nino Femiani, che il 27 novembre mette in rete un pungente servizio (Quando la camorra è anche fashion / Le donne dei clan tra tute e pigiami) sull’abbigliamento delle donne di camorra, riprese dalle telecamere e dai flash dei fotografi sempre in tuta. Sia che vengano arrestate di notte, sia che vadano a mezzogiorno a salutare i propri uomini in manette all’esterno della questura o della caserma dei carabinieri “perché sempre le tute? Anche il jeans è comodo, eppure il pile è sempre il più gettonato”.
È un filone “antropologico” effettivamente poco indagato perché “poco si è detto finora del look delle donne di camorra”. E poi, vogliamo dirla tutta? In tute e pigiami c’è “un evidente predominio di rosa e turchese, sempre il più gettonato”. Oltretutto, spesso queste immagini sciatte oltrepassano i confini del Garigliano. Che figura ci facciamo con i connazionali di Gorizia o della Val Canonica? Attenti come sempre ai segnali che arrivano dalla società civile, in via San Nicola alla Dogana, sede del Cormezz,  si stanno organizzando con nuove rubriche: Casual nella latitanza, Sportswear e Corte d’Assise, Domiciliari: mocassini o sandali capresi?

Hans Schnier

(*) Da www.desmitten.files.wordpress.com
(**) Da www.glamour.it
 

Anna Paola Merone

Anna Vintour (*)
Meryl Streep (**)
Nino Femiani