Il Mattino non vede i due ragazzi ciechi

Ma voi ne avete ancora una vaga memoria? Voi settantenni ingrigiti che vi trascinate stancamente dal divano alla poltrona in compagnia del rassicurante catetere, in attesa della visita Asl per controllare la salute della prostata? Ve le ricordate le adunanze oceaniche in piazza Plebiscito con giubbotto nero di ordinanza per osannare il segretario camerata Giorgio Almirante o le spensierate corse in eskimo e tascapane cantando e sventolando bandiere rosse per ascoltare rapiti le parole del compagno segretario Enrico Berlinguer?
Molti ricordano, qualcuno ammette ma non sa più dove ha messo il tascapane, altri hanno immagini vaghe che si fanno strada nella nebbia dell’Alzheimer, qualcuno memore di Bertolt Brecht si è piazzato per tempo “dalla parte della ragione prima che i posti venissero esauriti” e concede “Io non c’ero, e se c’ero dormivo”. Ecco, dormire, l’inequivocabile ma appena accennato segnale di una disaffezione alla politica che faceva capolino in quegli indimenticabili anni ’70 (sì, state sobbalzando sulla poltrona, è passato quasi mezzo secolo). E i bamboccioni di oggi, cresciuti tra play station, Grande Fratello e tatuaggi afro, non comprano più l’eskimo a Resina e preferiscono dormire.
Lo rileva argutamente Fulvio Scarlata il 20 dicembre a pagina 38 del Mattino nel Primopiano dedicato all’apertura del comitato elettorale di Antonio Bassolino in vista delle primarie del Pd per il candidato a sindaco di Napoli. La penna e lo sguardo disincantato di Scarlata scavano nelle inquietudini di un elettorato scettico che non dà segnali di entusiasmo, perché in sala c’è: “una prima fila ostentatamente fatta da ragazzi, e quei due diciottenni che quasi si appisolano durante il discorso sono un segnale che per galvanizzare le nuove generazioni occorrono altri temi e altre intensità”.
Quanta lucida amarezza nelle parole del cronista che disegna un Pd che si muove a tentoni, nel buio. Proprio come i due diciottenni forse appisolati ma soprattutto non vedenti che frequentano da tempo la fondazione Sudd voluta da don Antonio e che forse vedono il futuro molto meglio dei candidati a sindaco di Napoli. E Scarlata e il suo direttore Alessandro Barbano come pensano di rimediare alla gaffe? Per adesso nulla, ma chissà che non organizzino una cena riparatrice in un ristorante con veduta mozzafiato sul golfo più bello del mondo.

Hans Schnier

(*) Da www.wikipedia.org
(**) Da www.indipenbdent.co.uk
 
Giorgio Almirante (*)
Enrico Berlinguer (*)
Bertolt Brecht (**)
Fulvio Scarlata