Cormezz, l'intervista
a Patrizia Pellegrino

La showgirl: «Ci si può divertire in tutti i modi facendo sesso.
Le fantasie vanno vissute, la crisi di coppia arriva se ci sono barriere»

NAPOLI - Sex toys? Perché no. Interpellata da «Eva Tremila» Patrizia Pellegrino sta al gioco e confessa: «Sono aperta a tutto ciò che rende fantasioso il sesso». Donna di spirito l’attrice napoletana, che conferma, non si sottrae ad alcuna domanda e, anzi, dispensa consigli su come tenersi stretto un uomo e tenere in piedi un matrimonio: avventura che, di questi tempi, non è certo semplicissima.

Patrizia, lei è una delle poche che ha confidato la sua voglia di trasgressione…
«Forse perché non ho alcuna difficoltà ad ammettere che sono convinta del fatto che ci si può divertire in tutti i modi facendo sesso. Certo ora non scendo in particolari che riguardano la mia vita intima. Tuttavia basta lasciare la fantasia sciolta ed ecco tante soluzioni, infiniti modi per stare insieme».
Negli States le amiche spesso si scambiano fra loro sex toys, magari per festeggiare una ricorrenza. E’ capitato anche a lei?
«La mia migliore amica, Beatrice, vive a Napoli e la vedo poco. Siamo unitissime fin da quando eravamo bambine. E devo dire che è l’unica vera amica che ho. Tutte le mie amicizie romane sono più superficiali. Con Beatrice oggi parliamo di figli che crescono, di cose più importanti del sesso, che resta comunque un argomento importantissimo. Ma negli anni abbiamo davvero condiviso ogni confidenza. Oggi però c’è un’altra persona con cui parlo di questi argomenti».
Chi è questa persona?
«Il mio migliore amico, il mio uomo Stefano (l’imprenditore Stefano Todini, ndr). A lui dico davvero tutto, ogni mia fantasia».
E lui come prende queste confidenze?
«E’ divertito, come tutti gli uomini sono divertiti quando la loro compagna li aiuta ad aprire la mente. L’uomo anzi deve entrare nella privacy di una donna, nelle sue fantasie più segrete. La crisi di coppia inizia quando si alzano le barriere: se queste vengono invece abbattute il rapporto va avanti. Se si mettono dei paletti, se ci sono dei veti, se ci si rifiuta di giocare insieme allora si arriva inevitabilmente al divorzio».
Pochi giorni fa è emerso da un convegno della federazione dei sessuologi che un italiano su dieci mette in pratica le proprie fantasie e si dà al sesso estremo. Secondo lei è un dato attendibile?
«Ritengo che siamo pronti alla trasgressione, ma frenati dalla cultura cattolica. I 40 – 50enni , quelli che hanno la mia età, sono un po’ condizionati dall’educazione ricevuta. Ma nella coppia si può trasgredire e buttare giù ogni inibizione, si può fare di tutto e di più. Credo che senza libertà in questo senso non si vada da nessuna parte».
E se si va oltre, magari praticando lo scambismo?
«Il sesso è anche un po’ gioco, un po’ trasgressione. Se si fa nella coppia è più valido per tenere fuoco della passione acceso. Comunque se ci si chiude fisicamente o mentalmente addio. Le proprie fantasie vanno dette e vissute. Io penso che tutto sia lecito».

Anna Paola Merone
18 aprile 2008