La querelle sulle nomine

Ricordate quel viso sbarazzino da monello, quel musetto da birbante e il nasino all’in su, quei capelli biondi col taglio alla francese? Insomma, vi è rimasta negli occhi e nel cuore l’immagine di don Antonio Bassolino, l’indimenticabile ex sindaco di Napoli e poi ex governatore della Campania? Temiamo di no.
Purtroppo anche voi, secondo il più becero e trito luogo comune, ormai collegate il suo nome soltanto all’epopea del sacchetto selvaggio, i cdr fantasma, i siti di stoccaggio, le consulenze d’oro, la puzza della spazzatura che rende giustizia all’imperatore Vespasiano quando diceva che pecunia non olet. Bene, l’avete già dimenticato.
Ma per fortuna c’è chi custodisce la memoria di uomini e di eventi: sono i redattori del Mattino che, nella pagine di cronaca guidate da Vittorio Del Tufo e dal vice Paolo Russo, il 16 febbraio (Nomine e cultura/ Bassolino- Miraglia/ duello a distanza)  si occupano di una querelle riguardante le nomine pubbliche nel settore delle istituzioni culturali. Da un lato l’ex governatore, dall’altro l’attuale assessore regionale Caterina Miraglia,che contesta gli allarmi preconcetti di Bassolino. È solo un colonnino di spalla, e anche questo dettaglio la dice lunga sul peso specifico attuale dell’uomo che venne da Afragola. Ma c’è tuttavia lo spazio per un fotino, in cui Bassolino appare finalmente sereno e senza più la sindrome da smaltimento del sacchetto. Sguardo fiero, sicuro di sé, che somiglia tale e quale a quello della Miraglia. Al punto che in Regione si dice che il presidente Stefano Caldoro abbia contattato un esorcista affinché l’ex governatore abbandoni il corpo dell’attuale assessore.

Abel Fonseca

 
Antonio Bassolino
Stefano Caldoro