Al tgr due redattori capo,
due vice e due capi servizio

IL 22 GENNAIO sono andati a Roma da Alessandro Casarin, direttore della Testata giornalistica regionale (Tgr), i componenti del comitato di redazione della Rai di Napoli (Rino Genovese, Vincenzo Perone, Guido Pocobelli Ragosta). Con Casarin non discuteranno però dell’informazione spesso modesta, e in alcuni casi molto modesta, fornita dal capo Antonello Perillo e dai suoi ‘ufficiali’ e soldati agli indifesi telespettatori della Campania. 
E per non essere generico conviene utilizzare qualche flash. Via Marconi è probabilmente una delle redazioni Rai d’Italia che lavora meno se si tiene conto che nell’ultimo anno sono stati ripetuti, anche tre e quattro volte, oltre duemila servizi, numero certificato dalla collezione di Iustitia.

Passiamo ai servizi messi in onda con giorni, settimane e anche mesi di ritardo, con totale disprezzo degli ignari telespettatori. Anche il supporto tecnico fa la sua parte con gli addetti all’ufficio di produzione, guidati da Maria Teresa Buccico,

Adriano Albano e Gilly Castellano

che, in collaborazione con i redattori, mettono in onda ‘sottopancia’ sbagliati a raffica con ‘vittime’ che comprendono il direttore generale della Rai e gli stessi giornalisti. Chiudiamo con l’uso dei droni affidato in esclusiva al capo servizio e cdr Rino Genovese sul quale né Perillo, né il vice direttore Tgr per il Sud Carlo De Blasio, né il direttore hanno mai fornito spiegazioni nonostante risulti che in qualche caso le riprese siano state pagate dai comuni visitati dal giornalista.
L’elenco potrebbe continuare ma sarebbe forse noioso e soprattutto inutile perché mentre sei anni fa Casarin bacchettava Perillo per qualche servizio ripetuto oggi che sono diventati una valanga, la media si aggira sui sei al giorno, fa lo struzzo e dice che va tutto bene.
Allora torniamo a Roma dove la delegazione napoletana è andata per discutere con il direttore, che aveva parlato di un 'pacchetto Napoli', di una ‘paccata’ di promozioni. A dicembre è andato in pensione il redattore capo vicario Procolo Mirabella e si contendevano la sua poltroncina i quattro vice redattori capo: Enzo Calise, Sandro Compagnone, Gianfranco Coppola, Antonio Forni. Da metà dicembre si è trasferito a Roma Enzo Calise diventato vice direttore del Tg2. Restano in tre e a via Marconi si spera in due promozioni; dovrebbero andare a Coppola e Forni con Compagnone che rimarrebbe fuori. Il vicariato, secondo le voci, toccherebbe a Coppola che avrebbe rimontato

Fabrizio Cappella, Cecilia Donadio e Francesca Spaziani Testa

e superato Forni. L'azienda comunque sembra decisa a concedere un solo redattore capo. Continuando con i rumors, le caselle di vice redattore capo, liberate dalle promozioni,

andrebbero ad Adriano Albano e Gilly Castellano ma in redazione c’è grande agitazione perché si ipotizza una terza promozione a vice redattore capo per la quale  ci sono diversi aspiranti, tra questi Marialaura Massa. Siamo arrivati ai capi servizio: in pole position Fabrizio Cappella e Cecilia Donadio. Anche in questo caso c’è chi, come Diego Dionoro, spera in una terza seggiola. Intanto a Fuorigrotta il ruolo di media manager, che ha il compito di controllare la corretta archiviazione dei servizi e delle immagini, liberato da Calise è stato affidato a Pocobelli Ragosta, mentre dal 21 gennaio è partita l’iniziativa di Casarin di affidare a un giornalista proveniente da altre sedi regionali per due settimane al mese la conduzione di Buongiorno Italia in onda alle 7 con basi Milano e Napoli e dalle 7,30 la guida di Buongiorno Regione Campania. L'esordito a Napoli è toccato a Francesca Spaziani Testa, natali a Frosinone, trentasette anni, da quindici professionista, proveniente dalla redazione di Campobasso.
In pensione Mirabella e prima ancora Enrico Deuringer, scomparso un anno fa Carlo Carione, Calise a Roma, due lungodegenti, sulla strada dell’uscita il sessantaseienne Carlo De Cesare: a Napoli c’è di sicuro un problema di organico ma per ora non si fanno nomi tranne quello di Michele Giordano, nato sessantuno anni fa a Torre del Greco, da trentuno professionista, in servizio alla Rai di Potenza.
Ultima notizia ma non meno importante: in primavera va in pensione il direttore del centro di produzione di Napoli Francesco Pinto.Tanti i

nomi che circolano, alcuni probabili, altri possibili, qualcuno sorprendente. Non sembra interessato a concorrere Massimo Milone, per dieci anni capo a via Marconi e da sei direttore di Rai

Piero Marrazzo, Gigi Marzullo e Antonio Parlati
Vaticano, oggi in volo per Panama al seguito di papa Francesco; sarebbe invece molto attivo per riuscire a trasferirsi all’attico del palazzo Rai di Fuorigrotta Antonello Perillo; voci incontrollate danno poi in corsa Piero Marrazzo, che dopo quattro anni vorrebbe lasciare la corrispondenza Rai da Gerusalemme e tornare in Italia, e gli avellinesi over sessanta Gigi Marzullo e Francesco Pionati. Infine la candidatura naturale: la promozione del vice di Pinto, Antonio Parlati, dal 2016 presidente della sezione Editoria di Confindustria Napoli, ritenuto professionista esperto, brillante e dinamico.