Ansa, Dente
torna al lavoro

DAL PRIMO GENNAIO ha ripreso servizio alla redazione napoletana dell’Ansa Maurizio Dente dopo un periodo di cassa integrazione scattato il 13 novembre del 2017 quando, insieme ad altri giornalisti dell’agenzia tra i quali il segretario di redazione Giannetto Baldi e Franco Nuccio della sede di Palermo, ha rifiutato la proposta dell’azienda di andare in prepensionamento.
Il 31 dicembre l'Ansa ha chiuso il terzo stato di crisi: i prepensionamenti programmati erano 55, si è arrivati a 52 ma il tetto è stato ampiamente superato perché altre sette unità hanno lasciato l’agenzia. Nonostante l’accordo firmato nel luglio del 2017 in sede ministeriale da sindacati e società prevedesse una verifica sul piano di riorganizzazione l’azienda

rinviava l'incontro.
Per questo motivo il 7 novembre il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso aveva sollecitato un incontro per fare il punto della situazione. La riunione si è tenuta a Roma l’undici

Giannetto Baldi, Maurizio Dente e Franco Nuccio

dicembre: per l’azienda era presente l’amministratore delegato Stefano De Alessandri e per i giornalisti Lorusso, il capo del dipartimento sindacale della Fnsi Guido Besana e vari delegati delle associazioni regionali tra i quali il segretario del sindacato campano Claudio Silvestri. E rispondendo a una richiesta di Silvestri l’amministratore ha dato la notizia che i cassintegrati da gennaio sarebbero ritornati al lavoro. “Durante i mesi della cassa integrazione – dichiara Dente a Iustitianon ho visto né sentito nessun componente del comitato di redazione in carica fino a dicembre. Sulla nostra vicenda si sono invece impegnati il segretario della Fnsi e il segretario del sindacato campano”.
La querelle di Dente con l’Ansa non è comunque conclusa. Resta in piedi il giudizio avviato, con l’assistenza degli avvocati Annamaria Barone e Gianlivio Fasciano, per impugnare la decisione dell’agenzia di collocarlo in cassa integrazione. Una scelta “discriminatoria”, secondo i legali, perché non prevedeva alcuna rotazione e l’unico criterio adottato era stato l’anzianità anagrafica. La prima udienza è fissata per il 19 marzo davanti al giudice del tribunale di Napoli Amalia Urzini.