Le lacune di Monga

Impreciso e generico, quel che non ci si aspetterebbe mai da un direttore di una testata prestigiosa come il Mattino, sia pur in caduta libera di credibilità e di vendite. Eppure Federico Monga riesce nell’impresa di far meglio (anzi peggio) dei suoi sottoposti.
Basta far capolino nella rubrica “Lettera al direttore” del 18 giugno, pagina 34: sciatto come non mai il riferimento al delitto del Circeo, quasi come se non ne avesse affatto conoscenza.
I mostri da tre diventano uno quando il buon direttore scrive del “mostro del Circeo”. E, ad abundantiam, Monga dimentica anche che una delle due vittime, Rosaria Lopez, fu non solo violentata e picchiata ma anche uccisa a differenza dell’amica Donatella Colasanti. È proprio vero allora, usando lo stesso dialetto napoletano tanto ben utilizzato da Pietro Gargano, che “'o pesce fete d' 'a capa”.

Gino Palumbo

 
Rosaria Lopez
Donatella Colasanti