Rai, assemblea sul marciapiede

Cara Iustitia,
il 21 maggio si doveva tenere un'assemblea aperta dei lavoratori Rai nel foyer del centro Rai di via Marconi per discutere dei problemi dei precari. Il sindacato autonomo Libersind invitava politici, sindacalisti e giornalisti.
Purtroppo l'assemblea non si è potuta effettuare nei locali della Rai. I responsabili della sede, il direttore è Francesco Pinto, hanno vietato l'ingresso a tutti ospiti, tra questi il senatore Emidio Novi. Accanto all’inaccettabile decisione dei dirigenti Rai che penalizza i lavoratori, gli ospiti e tutti i cittadini che pagano il canone, va citato l'impegno profuso dai giornalisti della Tgr, in particolare di Pasquale Piscitelli, membro del comitato di redazione (insieme a Massimo Ravel e Nando Spasiano, ndr), che come un monaco travestito da giornalista cercava di calmare gli animi, dicendo che purtroppo il tg non poteva dare notizia dell’assemblea, né a voce, né con la telecamera se prima non c’era una richiesta scritta (al suo vescovo, Massimo Milone), che sarebbe stata poi vagliata dal caporedattore. Soltanto allora, forse, sarebbero scesi un redattore e un telecineoperatore, ma l’assemblea a quel punto sarebbe stata certamente già conclusa.
L'assemblea comunque si effettuava all'ingresso del centro, cioè davanti ai primi tre scalini, con qualche ospite in meno. Va segnalato che i media napoletani informati della vicenda si sono compattati intorno ai colleghi Rai, soprattutto gli operatori dei server che ogni giorno lavorano per la Rai (Videocomunicazione in testa), incassando fior di compensi dalla Tgr. Così tutte le testate, della carta stampata e televisive, hanno taciuto l’iniziativa. Gli unici a venire da noi sono stati i giornalisti di Canale 21, che hanno riportato la notizia nel loro tg.
Le forzature di dirigenti e giornalisti nei confronti dei precari Rai sono all'ordine del giorno. In queste settimane si stanno preparando a lasciare via Marconi due tco, Pasquale Piscitelli e Enrico Deuringer, il primo con destinazione Caserta, il secondo Salerno, che diventano ‘redattori territoriali’. Qualche anno fa i tco erano tredici, adesso il povero coordinatore De Cesare avrà da coordinare solo tre tco. La mancata sostituzione di chi è andato via ha fatto lievitare le spese per gli appalti, ma il dato più grave è che le risorse interne non vengono sfruttate; ad esempio gli assistenti dei  tco sono sette, ma spesso i tco, forti del loro status di giornalisti e in violazione del contratto di lavoro, escono da soli sia in trasferta che a Napoli.

Un lavoratore Rai

 
Francesco Pinto
Emidio Novi
Pasquale Piscitelli
Enrico Deuringer
Carlo De Cesare