"26 anni" dal sisma

Novembre: cadono le foglie e cadono pure i palazzi per i terremoti. Noi ricordiamo ancora bene quello del 23 novembre 1980, che pure qualche danno lo provocò e qualche problema creò agli abitanti della Campania e della Lucania: paesi interi sbriciolati, tremila morti e città cancellate dalle mappe geografiche. Un dramma per moltissimi, quasi tutti, una manna per pochissimi che sulla ricostruzione lucrarono fino a strafogarsi. Un'apocalisse le cui ferite sono ancora sotto gli occhi di tutti, un lutto che viene rievocato ad ogni anniversario.
Noi che abbiamo superato i trent'anni ce lo ricordiamo bene il sisma di 36 anni fa, e se lo ricordano bene anche i salernitani, che con l'Irpinia e la provincia di Potenza si ritrovarono al centro dell'inferno.
Salernitani che sono anche particolarmente sfigati, a dar credito alle locandine apparse in questi giorni davanti alle edicole di giornali della città. Infatti la redazione del Mattino, guidata da Mariano Ragusa, ha realizzato un focus e una locandina per ricordare un terremoto che noi, nella fretta e forse per indolenza, ci siamo persi: Ventisei anni dal sisma, ricostruzione infinita. Dunque nel 1990 la terra ha tremato ancora a Salerno. Qualche vetro rotto e calcinacci caduti, movimento sussultorio. Ma al Chiatamone lato mare, nella tolda di comando, pare che non abbia sussultato nessuno.

Abel Fonseca
21 novembre. Locandina Mattino Salerno
 
Mariano Ragusa