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Camera di commercio Na,
per la volata Fiola è avanti
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SEMBRA FINALMENTE in dirittura d’arrivo la battaglia senza esclusione di colpi e con grande spargimento di parcelle agli avvocati per conquistare la presidenza della Camera di commercio di Napoli.
Gli eserciti che si fronteggiano vedono da un lato il presidente uscente Ciro Fiola con l’Aicast (l’Associazione industriale, commercio, artigianato, servizi e turismo) di cui è presidente e dall’altra una serie di organizzazioni capitanate dall’Unione industriali e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
A questo punto è necessario un riassunto delle puntate precedenti. Al rinnovo del consiglio camerale, composto da venti membri espressi dalle |
associazioni di categoria e da tre rappresentanti della Regione, delle banche e dei sindacati, si arriva attraverso una procedura stabilita dalla legge. Viene pubblicato un bando al quale le associazioni di categoria chiedono di partecipare indicando il numero di |
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Raffaella Farina e Maria Salerno |
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iscritti che servirà a definire i consiglieri cui hanno diritto. Le domande vanno indirizzate al Rup, il responsabile unico del procedimento, che è la segretaria generale della Camera di commercio Ilaria Desiderio che deve esaminare i titoli e gli iscritti. Alla fine di una lunga e rigorosa istruttoria nella primavera scorsa la Rup ha inviato l’elenco di chi aveva diritto a partecipare con il numero corretto degli iscritti alla Regione.
Qui arriva il primo colpo di scena. La dirigente della giunta regionale Raffaella Farina prepara il decreto di nomina da ufficializzare entro un mese ma De Luca non lo firma. E dal momento che Fiola è scaduto decide di nominare come commissario dell’ente di piazza Borsa il vice capo di gabinetto Maria Salerno che dura in carica un paio di mesi per essere poi sostituita da un prefetto in pensione, Raffaele Cannizzaro. Intanto gli enti esclusi (tra i più decisi a contrastare la conferma di Fiola ci sono Antonio D’Amato, dal 2000 al 2004 presidente nazionale di Confindustria, e la moglie Marilù Faraone Mennella) impugnano la decisione di farli fuori davanti al Tar, il tribunale amministrativo regionale, che accoglie la loro richiesta.
Contromossa giudiziaria di Fiola e dell’Aicast che ricorrono al Consiglio di Stato e la sesta sezione del tribunale amministrativo di secondo grado ribalta la sentenza e dà ragione a Fiola e alla sua organizzazione.
Ora i magistrati hanno stabilito tempi certi per arrivare al nuovo consiglio generale: il commissario Cannizzaro ha novanta giorni per girare di nuovo l’elenco delle organizzazioni ammesse con il numero reale degli iscritti a De Luca che ha trenta giorni per firmare il decreto. Quindi, salvo colpi a sorpresa, la querelle si dovrebbe concludere al più tardi con l’inizio del nuovo anno.
Nella battaglia in corso cercano di ritagliarsi uno spazio anche i giornali cittadini. Per provare a capire i posizionamenti forse una cartina di
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Raffaele Cannizzaro e Marilù Faraone Mennella |
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tornasole è la decisione del Consiglio del Stato che ha impresso una svolta decisiva alla questione.
Il 14 ottobre arriva la sentenza della VI sezione del CdS e l’ufficio stampa di Fiola invia un comunicato a tutti i media. Il giorno |
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successivo il Mattino piazza la notizia su un colonnino di taglio medio nella copertina di cronaca e ha un servizio a piede pagina all’interno del collaboratore Dario De Martino. Piccola nota a margine: il desk della cronaca di Napoli riesce a infilare uno strafalcione nel sommarietto che accompagna l’articolo scrivendo “I giudici ribaltano il verdetto del Tar che avevano riammesso le associazioni”.
Il Corriere del Mezzogiorno ha un titolo in prima e l’intera pagina 5 con il servizio di Fabrizio Geremicca. Anche il Roma ha il richiamo in prima e l’apertura senza firma della pagina 8. Cronache di Napoli invece ha un ampio taglio basso a pagina 8.
Chiudiamo con Repubblica Napoli, edizione governata da Ottavio Ragone con vice Giovanni Marino. Della sentenza sulla Camera di commercio non c’è traccia in prima che presenta titoli come “Capri, tornano gli ulivi” o “Il compleanno di Virgilio ” e non c’è traccia nelle pagine interne. Eppure il comunicato stampa è stato inviato a due redattori, il cronista di giudiziaria Dario Del Porto e Antonio Di Costanzo. Ordinaria sciatteria o silenzio consapevole? |
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