Per l’Ordine si vota
il 15 e 22 novembre

DOPO SETTIMANE DI tentennamenti e rinvii Carlo Verna, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, ha ufficializzato le date per il rinnovo dei consigli nazionale e regionali: l’otto novembre in prima convocazione, il 15 in seconda, il 22 novembre per i ballottaggi.
Ragno Verna ha ricamato tutte le trame possibili pur di non andare al voto ma, salvo sorprese che non possono essere escluse, alla fine si è

dovuto rassegnare a indicare i giorni per le elezioni. Ha cominciato a luglio a chiedere pareri alla direzione generale degli Affari interni del ministero della Giustizia, ricevendo dal direttore Giovanni Mimmo risposte chiare ma non è bastato.

Elisabetta Cosci e Guido D’Ubaldo

la data prevista per il voto era il 4 ottobre ma c’era sempre un motivo per rallentare. Alla fine Verna convoca per il 9 settembre il comitato esecutivo per dirimere la questione ma chiude l’incontro con una nuova richiesta di chiarimenti da indirizzare a via Arenula costringendo quattro dei componenti (la vice presidente dell’Ordine nazionale Elisabetta Cosci, il segretario Guido D’Ubaldo, Nadia Monetti e Andrea Ferro) a presentare le dimissioni. Quando però il 14 settembre arriva dal ministero della Giustizia l'ennesima risposta ai dubbi di Verna parte finalmente la lettera agli Ordini regionali con le date per le elezioni. Da notare, al di là della forma cortese, la durezza sostanziale che caratterizza l'ultima risposta del direttore generale Mimmo al presidente dell’Ordine nazionale: “in riscontro alla nota in oggetto e alle sollecitazioni in essa contenute, preme rappresentare che questa direzione generale ha già fornito tutti i chiarimenti e le indicazioni di propria competenza, tanto con riferimento alla questione relativa alla tutela delle minoranze linguistiche quanto alla necessità di svolgere regolarmente la tornata elettorale per il rinnovo degli organi consiliari che in questa sede si

Grazia D’Angelo e Barbara Floridia

ribadiscono ulteriormente”.  Questione finalmente chiusa, allora? Non per ragno Verna che tira fuori un’altra matassina per paralizzare il voto perché è davvero legato alla poltrona di presidente e teme che i giornalisti italiani non

siano orientati a riconfermarlo. Si materializza così un emendamento al decreto legge ‘agosto’ firmato da quattro esponenti del Movimento 5 Stelle (Grazia D’Angelo, Gianmarco Dell’Olio, Barbara Floridia e Sergio Puglia) che chiedono il rinvio delle elezioni all’ottobre 2021. Un’iniziativa ‘singolare’ (anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato i parlamentari a non presentare proposte fuori tema) alla quale replicano con durezza quattordici presidenti di Ordini regionali che parlano di “colpo di mano a danno della categoria”. E i dirigenti campani di Controcorrente, la formazione sindacale che guida il sindacato regionale con il presidente Gerardo Ausiello e il segretario Claudio Silvestri, bollano l’iniziativa di rinviare di oltre un anno le elezioni come un “tentativo di golpe”.