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Voci di valzer: Cusenza,
Barbano e Scamardella |
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LE VOCI VALGONO quello che valgono, ma se crescono di velocità e arrivano da città diverse, in questo caso Roma e Napoli, potrebbero anche avere un fondamento. Allora meglio registrarle e poi sarà il tempo a dire se sono ballon d'essai o l’anticipazione di fatti.
Le voci riguardano il direttore del Messaggero Virman Cusenza che sarebbe in crisi con il suo editore, Francesco Gaetano Caltagirone. “Il giornale non va bene, – spiega uno dei sindacalisti di via del Tritone – perde |
copie, come del resto quasi tutti i quotidiani, e anche sull’it camminiamo con grandi difficoltà: abbiamo un numero di abbonati on line più vicino all’Unione Sarda che al Sole 24Ore”.
Lo scarso feeling tra direttore ed editore si intreccia con la decisione di Silvio |

Silvio Berlusconi e Alessandro Sallusti (*) |
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Berlusconi di accentuare una svolta moderata del suo partito e delle bocche da fuoco che controlla nel mondo dell’informazione, a cominciare dal Giornale, il quotidiano del fratello Paolo. Lo scenario ipotizzato prevede l’uscita, con sistemazione soddisfacente, dell’iperaggressivo Alessandro Sallusti e l’approdo del più giovane (cinquant’anni ad agosto) e più moderato Virman Cusenza al vertice del Giornale, dove ha già lavorato dal 1987 al 1998, prima con Indro Montanelli e poi con Vittorio Feltri.
Certo Cusenza al timone del quotidiano di Berlusconi significherebbe un cambio di rotta di almeno novanta gradi: si è sempre definito “un liberale” e, non più di quattro mesi fa intervistato da Franco Recanatesi per Prima comunicazione, ha dichiarato: “per la mia formazione maturata in gran parte a Milano, leggo per primo il Corriere della sera. Repubblica ha un target dichiarato, è un giornale d’opinione come Il Giornale dove sono stato per tanti anni: non è una mia preferenza”.
Per i tempi dell’operazione, fonti romane vicine all’Udc (non dimentichiamo che il leader dell’Unione di centro Pier Ferdinando Casini è il marito di Azzurra Caltagirone, la figlia di Francesco Gaetano) assicurano che non saranno brevi: c’è da doppiare l’incognita del 25 maggio con il voto per le Europee, ma l’operazione potrebbe concretizzarsi entro l’estate.
E, se va in porto il ritorno a Milano del direttore del Messaggero, a Roma
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Francesco Gaetano Caltagirone e Pier Ferdinando Casini
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arriverebbe da Napoli Alessandro Barbano, con una scelta interna al Gruppo, lungo l’asse Mattino-Messaggero, che Caltagirone ha più volte utilizzato; basti ricordare Paolo Graldi, Paolo Gambescia, Mario Orfeo e lo stesso Cusenza. Anche nel caso |
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di Barbano si tratterebbe di un ritorno: al Messaggero è stato dal ’99, assunto da Paolo Graldi, fino al dicembre 2012, con la promozione a vice direttore nel febbraio del 2008 voluta dal direttore Roberto
Napoletano.
Il terzo ritorno riguarderebbe Claudio Scamardella, napoletano di Bacoli, cinquantaquattro anni, dal 7 ottobre 2009 direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia, il giornale più piccolo della catena Caltagirone. La promozione del leccese Barbano al Messaggero potrebbe consentire a Scamardella di lasciare l’esilio di Lecce e rientrare al Mattino, dove ha lavorato diciotto anni, per occupare la poltrona più importante di via Chiatamone. |
(*) Da www.ilfoglio.it |
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