Disciplina, a tre anni
comincia a camminare

ALLA VIGILIA DEL terzo compleanno il consiglio di disciplina campano, al quale è affidato il compito di vigilare sulla deontologia degli undicimila giornalisti della regione, sta finalmente muovendo i primi passi. Nella riunione del 24 febbraio è stato fatto il punto sull’attività delle ultime settimane che ha portato all’archiviazione di una dozzina di casi, a quattro conciliazioni e a una sanzione, mentre una decina i fascicoli sono maturi per la decisione e tre

audizioni sono fissate per il 7 marzo.
Il consiglio si è occupato delle giornaliste che avrebbero fatto pubblicità. Il caso più noto riguarda la showgirl Caterina
Balivo
, napoletana, trentasei anni, nel 1999 terza classificata al concorso di Miss Italia, dal 2002 giornalista pubblicista. La vicenda si trascina dal giugno del 2008 quando venne presentato dal consigliere nazionale dell’Ordine Pierluigi Roesler Franz il primo esposto (negli anni

Maurizio Romano

successivi ne ha inviati altri tre) per segnalare che la conduttrice tv era testimonial per la casa di moda Cannella, attività vietata per un giornalista. La Balivo ha ricevuto due sanzioni, nel 2011 l’avvertimento e nel 2012 la sospensione per sei mesi dall’attività professionale, ma ha continuato indisturbata a fare pubblicità nel disinteresse prima dell’Ordine regionale e dall’aprile 2013 del consiglio di disciplina.
Nell’ultima riunione Maurizio Romano che dallo scorso maggio guida il consiglio, dopo la rotazione veloce di ben quattro presidenti (Romolo Acampora, Domenico Carratelli, Ernesto Mazzetti ed Ernesto Tempesta), ha recuperato il fascicolo e lo ha assegnato al terzo collegio (presidente Nico Pirozzi, Armando De Rosa e segretaria Cristina Cennamo) perché arrivi in tempi rapidi a una decisione.
All’attenzione del consiglio ci sono altri due casi simili. Uno riguarda la pubblicista Barbara Di Palma che è stata ora convocata dal secondo collegio (presidente Carmela Maietta con il pubblicista Carlo Alvano e Massimiliano Amato segretario). L’altra vicenda, di cui si occupa la commissione con Romano presidente, Domenico Gargano e Barbara Ruggiero segretaria, vede protagonista Anna Di Chiara, professionista da

Ettore Ferrara

otto anni, e va forse verso l’archiviazione perché la giornalista avrebbe dimostrato che in un caso non ha fatto pubblicità e in un altro lo spot che aveva girato è stato rifiutato dal committente e non sarebbe mai andato in onda.
Ad aprile si chiude il primo triennio del consiglio e toccherà al presidente del tribunale di Napoli Ettore Ferrara indicare i nomi del nuovo consiglio, sei professionisti e tre pubblicisti, scelti dalle

rose fornite dal presidente dell’Ordine regionale Ottavio Lucarelli.
Il primo aprile – dichiara a Iustitia Maurizio Romano – presenterò al presidente del tribunale e all’Ordine una relazione sull’attività svolta da quando guido il consiglio. E due mesi fa ho scritto al ministro della Giustizia Andrea Orlando e all’Ordine per segnalare che è necessario creare le condizioni minime per mettere il consiglio in grado di funzionare bene. Dopo tre anni non abbiamo una stanza per riunirci e lavorare, non abbiamo una scrivania, non abbiamo un armadio per custodire e consultare i fascicoli e non abbiamo un computer”.