Per tutti 15' di notorietà

Prima o poi tutti hanno il loro quarto d'ora di notorietà. Lo diceva Andy Warhol, rilanciato di recente da una traccia degli esami di maturità, lo conferma la redazione salernitana del Mattino, guidata da Gianni Molinari. Che si spinge però molto più in
avanti del re della pop-art asserendo, nella titolazione di un pezzo di Francesco Faenza apparso in cronaca il 22 giugno scorso, che il quarto d'ora può essere anche non necessariamente di notorietà. Ma di morte. Sì, una morte che dura appena quindici minuti, un distacco temporaneo dal mondo dei vivi.
Forse il deskista voleva scrivere: "Il marito muore e un quarto d'ora dopo lei lo segue" e si è mangiato qualche parola. Ma la cosa più incredibile nel titolo compilato maldestramente (“Il marito muore un quarto d’ora e lei lo segue”) è il fatto che la moglie segua il marito in quest'incredibile vicenda di sospensione a tempo determinato dalla vita. Per un quarto d'ora anche lei? Non è dato saperlo. Però è bella l'immagine di questa coppia che muore assieme giusto il tempo necessario di rendersene conto. D'altra parte non era Giuseppe Ungaretti a dire che la morte si sconta vivendo? 

Francesco Ingravallo
22 giugno. Il Mattino (edizione Salerno)


(*) Da www.globartmag.com
 
Andy Warhol (*)
Gianni Molinari